Ghali: l'Italia delle mescolanze

"Ghali è il principe delle case popolari, capace di cambiare il suo destino di emarginato".  E' l'articolo dello scrittore Jonathan Bazzi, pubblicato su Domani, su Ghali, rapper milanese di origine tunisina,  simbolo di superamento delle barriere socio-culturali e di successo nonostante le avversità. Ghali è descritto come un artista che ha saputo trasformare il proprio destino di emarginazione, diventando un "poeta degli ultimi" e insegnando l'importanza della contaminazione culturale. Il suo percorso è caratterizzato dalla capacità di andare contro le aspettative, sfruttando la propria creatività e le proprie radici per affermarsi nel panorama musicale italiano.

La sua musica e la sua presenza scenica sono viste come un incantesimo che ha conquistato il pubblico, superando le polemiche e dimostrando che l'arte di Ghali va oltre il clamore momentaneo. Egli rappresenta un'italianità inclusiva e multiculturale, che si oppone alle retoriche identitarie e nazionalistiche, promuovendo invece un'idea di mescolanza e ibridazione come valore aggiunto per la società. L'articolo sottolinea come Ghali si distingua per la sua unicità nel panorama rap italiano, grazie anche alle sue esperienze personali, come la crescita senza la figura paterna e l'alleanza con la madre, che hanno contribuito a forgiare il suo carattere e la sua arte. Ghali emerge come un artista che sfida gli stereotipi, aperto alla sperimentazione e fedele a un'identità complessa e stratificata. Inoltre, l'articolo evidenzia l'importanza dell'infanzia e della libertà creativa nel percorso di Ghali, che ha sempre mantenuto vivo il legame con i suoi sogni e le sue aspirazioni, rifiutando modelli negativi e cercando ispirazione in figure diverse e positive. La sua storia è presentata come esempio di come sia possibile riscrivere il proprio destino e brillare nonostante le difficoltà, trasformando la propria vita in un'opera d'arte che sfida le aspettative e arricchisce il tessuto culturale del paese.