Eloisa e Abelardo: un amore appassionato

Torna in libreria il famoso epistolario di Abelardo ed Eloisa in nuova traduzione, che toglie di mezzo i logori luoghi comuni oscurantisti sull’Era di mezzo. Pubblicato nel 1938 ora la casa editrice Jouvence manda in libreria una nuova traduzione italiana (pagine 208, euro 18,00).  "Mai, Dio lo sa, ho cercato in te niente altro che te". E' una dichiarazione di amore totale, di «un completo, assoluto disinteresse», commenta Étienne Gilson l'autore del testo.

Un articolo su Avvenire di Roberto Righetto ne illustra i contenuti e spiega che questo libro è una raccolta di lezioni tenute da Gilson, uno storico della filosofia, al Collège de France nel 1937, che esplora la storia d'amore tra Eloisa e Abelardo, due figure emblematiche del Medioevo. La narrazione si concentra sul loro amore appassionato e sulle complicazioni che ne derivano, inclusa la gravidanza di Eloisa, il loro matrimonio segreto, e le tragiche conseguenze che seguono dopo che lo zio di Eloisa scopre la loro relazione. Gilson analizza l'epistolario tra Eloisa e Abelardo, considerandolo un documento di grande bellezza e significato umano. Attraverso le lettere, Gilson esplora la psicologia dei due amanti, criticando l'orgoglio di Abelardo e lodando l'amore sconfinato di Eloisa. La storia si svolge con Abelardo che diventa abate e insegna a Parigi, mentre Eloisa diventa badessa a Troyes, dove Abelardo sarà poi sepolto accanto a lei dopo la sua morte. Gilson discute anche il contesto culturale e ideologico dell'epoca, sfidando pregiudizi storici e sostenendo l'importanza di Eloisa e Abelardo per il loro contributo alla comprensione dell'individualità umana, in contrapposizione alle tesi che vedono il Medioevo come un periodo oscuro. In sintesi, l'articolo mette in luce l'importanza di "Eloisa e Abelardo" di Gilson come opera che non solo narra una storia d'amore tra due figure storiche significative, ma che offre anche una riflessione profonda sulle dinamiche psicologiche, culturali e filosofiche del loro tempo.