URBI ET ORBI - Radiomessaggio di Giovanni Paolo I

Pubblicato il da ricarolricecitocororo - il mio canto libero

Il cardinale Albino Luciani fu eletto papa il 26 agosto 1978. Il suo pontificato durò solo 33 giorni, ma fu ricco di innovazioni. La sua personalità semplice e prorompente si manifestò immediatamente nel passaggio dal "noi" all'"io", nell'abolizione della sedia gestatoria, nell'umiltà di parlare di sé e nel chiamare accanto i bambini durante l'udienza generale.

Il suo radiomessaggio “Urbi et orbi”, trasmesso il 27 agosto 1978, manifesta chiaramente il suo programma, in sintonia con il Vaticano II, di aprire la Chiesa verso il mondo attraverso un forte impulso missionario:

“Vogliamo ricordare alla Chiesa intera che il suo primo dovere resta quello dell'evangelizzazione… per seminare il Verbo, per proclamare il messaggio, per annunciare la salvezza che pone nelle anime l'inquietudine della ricerca del vero e in questa le sorregge con l'aiuto dall'alto; se tutti i figli della Chiesa sapranno essere instancabili missionari del Vangelo, una nuova fioritura di santità e di rinnovamento sorgerà nel mondo, assetato di amore e di verità”.

Anche l’aspetto del dialogo ecumenico ha la sua sottolineatura:

“Le mutue relazioni fra le Chiese di varia denominazione hanno compiuto progressi costanti e straordinari, che sono davanti agli occhi di tutti; ma la divisione non cessa peraltro di essere occasione di perplessità, di contraddizione e di scandalo agli occhi dei non cristiani e dei non credenti: e per questo intendiamo dedicare la Nostra meditata attenzione a tutto ciò che può favorire l'unione, senza cedimenti dottrinali ma anche senza esitazioni”.

Non manca infine l’appello alla pace nel mondo che si può realizzare solo “chiamando alla collaborazione tutti i buoni, i giusti, gli onesti, i retti di cuore, per fare argine, all'interno delle nazioni, alla violenza cieca che solo distrugge e semina rovine e lutti, e, nella vita internazionale, per portare gli uomini alla mutua comprensione, alla congiunzione degli sforzi che favoriscano il progresso sociale, debellino la fame del corpo e l'ignoranza dello spirito, promuovano l'elevazione dei popoli meno dotati di beni di fortuna eppur ricchi di energie e di volontà”.

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