Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia

Pubblicato il da ricarolricecitocororo - il mio canto libero

Siamo di fronte ad un testo dell’Episcopato italiano, promulgato il 29 giugno del 2001, che propone degli orientamenti pastorali all’alba del nuovo millennio.

Inserito nel solco aperto dalla lettera apostolica “Novo millenio ineunte” di Giovanni Paolo II, le parole dei vescovi italiani presentano un cammino alle Chiese particolari che mostra un effettivo passaggio da una pastorale di conservazione ad una missionaria.
Il documento è costituito da un’introduzione (1-9), una prima parte “lo sguardo fisso su Gesù, l’Inviato del Padre” (10-31), una seconda parte “la Chiesa a servizio della missione di Cristo” (32-62), una conclusione “Una vita di comunione” (63-68), un’appendice “indicazioni per un’agenda pastorale del prossimo decennio”.
Per l’episcopato italiano la missionarietà della Chiesa è un compito urgente. “L’amore di Cristo ci spinge ad annunciare la speranza a tutti i fratelli e le sorelle del nostro paese: Cristo è risorto, la morte è vinta, e vi sono ancora migliaia di uomini che accettano di morire per testimoniare la verità della risurrezione del Signore” (n.8).

La Chiesa italiana è invitata ad assumere uno stile missionario conforme alla sua natura e vocazione, grazie all’azione dello Spirito Santo che “opera normalmente nel mondo attraverso la nostra cooperazione. Per questo i credenti sono chiamati a vegliare in ogni momento, a custodire la grazia della loro vocazione, a collaborare alla gioia e alla speranza del mondo condividendo la perla preziosa del Vangelo” (n 33).

Nell’appendice al documento viene ribadito che “In un tempo di secolarizzazione e nel quale la nostra società diventa multietnica e multiculturale, la comunicazione del Vangelo rende necessario compiere una paziente e coraggiosa revisione di tutto il tessuto pastorale delle nostre comunità dal punto di vista missionario”.

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