Social network e portali CEI. Un modello di convergenza multimediale

Il passaggio dal web 1.0 al web 2.0, cioè dalla diffusione popolare di Internet all’avvento dei social network, ha radicalmente modificato le abitudini degli utenti nella fruizione dei contenuti online. Internet e i social network hanno modificato il nostro modo di vivere e di fare rete, ma anche le modalità con cui si intrattengono le relazioni sociali. Uno studio del 2017 condotto dall’agenzia creativa We Are Social e da Hootsuite, la piattaforma che permette di gestire e ottimizzare i canali social, grazie anche alla collaborazione di diverse aziende, rileva come oggi un’ampia fascia di età, e non solo giovanissimi, fruisce dei contenuti on line in modo diverso rispetto alla fine degli anni ’90 e agli inizi degli anni Duemila. Sempre più si parla di frammentazione dell’utente e di personalizzazione dei contenuti. Dallo studio, infatti, emerge che più della metà della popolazione mondiale usa smartphone e tablet; quasi due terzi della popolazione mondiale possiede un telefono cellulare; più della metà del traffico su Internet è generato da mobile; più della metà delle connessioni mobili avviene oggi su banda larga; più di una persona su cinque della popolazione mondiale ha effettuato almeno un acquisto online in 30 giorni. Le parole chiave dell’intero scenario digitale nel 2017, così come nel 2018, sono mobilità, social network, banda larga, CDN (Content Delivery Network), velocità di connessione ed e-commerce. Qualche dato: 3.77 miliardi di utenti Internet nel 2017, con una penetrazione del 50% sulla popolazione mondiale; 2.80 miliardi di utenti di social media nel 2017, con una penetrazione del 37%; 4.92 miliardi di utenti mobile nel 2017, con una penetrazione del 66%; 2.56 miliardi di utenti social media da mobile nel 2017, con una penetrazione del 34%; 1.61 miliardi di utenti di e-commerce nel 2017, con una penetrazione del 22%. Infine, il 40% della popolazione mondiale è attiva sui canali social, spendendo di media 2 ore e 19 minuti nell’uso di piattaforme come Facebook; il social network più utilizzando al mondo, Instagram (usato specialmente dai giovani perché immediato e veloce da condividere), Messenger e naturalmente WhatsApp. Un dato di cui tenere conto è poi quello di Facebook: ben l’87% della popolazione accede a Facebook tramite mobile; non è un caso che informiamo, telefoniamo, navighiamo, andiamo alla ricerca di luoghi e persone (ristoranti, musei, taxi, etc.) attraverso diversi device. È in questo mondo sempre più iperconnesso e sempre più veloce, in cui la rete, il mobile e i social network acquistano sempre più rilevanza, che si inseriscono i portali Chiesacattolica.it e CEInews.it. Entrambi i portali, il primo istituzionale e il secondo di informazione, nella progettazione, nella realizzazione e nello sviluppo hanno tenuto conto di tre parametri fondamentali: la responsività, l’usabilità e l’integrazione con i profili ufficiali dei social network della CEI. Lo smartphone e il tablet per l’uomo sono una finestra sul mondo e per essere “raggiunti” attraverso i motori di ricerca e i social network il “gate” di ingresso è quello della “mobilità”. In particolare CEInews.it è un portale d’informazione che attraverso l’aggregazione e la convergenza cooperativa dei contenuti punta a valorizzare i media della Conferenza Episcopale Italiana, la Commissione nazionale valutazione film (Cnvf) e altre realtà collegate alla CEI. CEInews pubblica contenuti «nativi» e «rilancia» notizie e approfondimenti dei media collegati alla Conferenza Episcopale Italiana, del CNVF e di “A Sua Immagine” della RAI. Nasce per rafforzare la comunicazione della Chiesa italiana nel dibattito pubblico partendo dalla notizia per andare oltre la notizia e offrendo percorsi di senso attorno a tematiche particolarmente sensibili e strettamente legate all’attualità. Sulla scia delle opportunità offerte dalla multimedialità e dalla cross-medialità CEInews favorisce la sinergia tra le fonti d’informazione (agenzia, quotidiano, tv, radio e web) per aprire una finestra di condivisione e di dialogo interattivo con tutti. Nelle diverse sezioni del portale sono presenti Focus di approfondimento, hashtag tematici, bottoni e finestre che rimandano alle app e ai social network di #CEInews e dei media collegati alla CEI. I contenuti di CEInews sono rilanciati e condivisi sui social network più utilizzati come Facebook, Twitter e YouTube, ma anche sui nuovi strumenti di aggregazione che offre il mondo della content curation come Spreaker, Spark e Paper.li. Questi ultimi strumenti permettono l’aggregazione dei contenuti audio (Spreaker) e la realizzazione dei WebDoc. La convergenza cooperativa dei contenuti e l’integrazione multipiattaforma fanno del portale CEInews una novità nel panorama dell’informazione on line con dirette streaming, video on demand, audio, fotogallery, webdoc, percorsi tematici, focus, hashtag che puntano a inserirsi sui motori di ricerca attraverso la quotidiana attività di SEO (Search Engine Optimization). Tra le caratteristiche di CEInews l’attività di web storytelling e la pubblicazione di notizie in modalità «asincrona», per entrare nel mondo CEInews attraverso il web. Parte integrante di questa nuova modalità di informazione è quella attività redazionale che tiene conto di una Web Policy, un Web e Social Media Planning e di una azione di Monitoring e Auditing attraverso gli strumenti della Social Media Analysis.
Vincenzo Grienti
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