Il cinema nella pastorale

Pubblicato il da ricarolricecitocororo - il mio canto libero

Cinema e Chiesa, nota storica

Il rapporto tra Chiesa e cinema prende il via sin dalla nascita del cinematografo a fine Ottocento. Il primo incontro viene riconosciuto con la ripresa di papa Leone XIII mentre attraversa i Giardini Vaticani; un Papa che si rivolge alla macchina da presa e offre un gesto di saluto, quasi una benedizione al nascente mezzo (Cfr. D.E. Viganò, R. Eugeni, eds., Attraverso lo schermo. Cinema e cultura cattolica in Italia, 3 Voll., Edizioni EdS, Roma 2006). Da allora la storia tra Chiesa e cinema è stata densa e feconda, contrassegnata da forti aperture e sostegni, ma anche da momenti di attenzione e prudenza. Tra i tanti documenti pontifici si possono richiamare senza dubbio la Lettera enciclica Vigilanti cura del 1936 a firma di papa Pio XI e i due Discorsi sul film ideale del 1955 pronunciati da Pio XII (Cfr. D.E. Viganò, Cinema e Chiesa. I documenti del magistero, Effatà, Cantalupa 2002). Punto di svolta nell’utilizzo pastorale del cinema è certamente il Concilio Ecumenico Vaticano II, con l’approvazione del Decreto Inter Mirifica nel 1963 (Cfr. D.E. Viganò, Il Vaticano II e la comunicazione. Una rinnovata storia tra Vangelo e società, Paoline, Milano 2013); documento con cui cambia l’approccio nell’utilizzo del cinema, favorendo anche la nascita di Uffici preposti all’interno delle singole conferenze episcopali. Prendendo le mosse dall’attività esercitata già dalla metà degli anni Trenta, con le “Segnalazioni cinematografiche” nell’ambito Centro Cattolico Cinematografico, la Commissione nazionale valutazione film della Conferenza Episcopale Italiana si insedia a pieno regime proprio dopo il Vaticano II. La missione della Commissione film CEI si lega da subito alla valutazione pastorale delle opere cinematografiche in uscita nelle sale, lavorando quindi a stretto contatto con l’Associazione Cattolica Esercenti Cinema (ACEC), che opere dal 1949 nella programmazione delle sale cinematografiche parrocchiali, oggi Sale della Comunità. E proprio sull’attività delle Sale della Comunità, è importante richiamare le due Note pastorali della CEI: Le sale cinematografiche parrocchiali del 1982 e La sala della comunità. Un servizio pastorale e culturale del 1999; due documenti dedicati al ripensamento della formula della sala parrocchiale nel rilancio del modello organizzativo della Sala della Comunità, che rilanciano di fatto anche il ruolo del cinema nelle attività sul territorio e per la prassi educativa e pastorale.

Cinema e pastorale, il supporto della Cnvf

La Commissione nazionale valutazione film – il cui portale è Cnvf.it – della Chiesa Cattolica Italiana si occupa della visione e valutazione pastorale delle opere cinematografiche da oltre ottant’anni. Con i criteri di valutazione approvati dalla Presidenza della CEI, la Commissione film visiona e attribuisce a ogni singolo film un giudizio specificatamente pastorale: riconosce sì struttura narrativa e stile dell’opera, ma a quest’analisi aggiunge anche una lettura tematica secondo l’universo valoriale cattolico. Più volte i criteri hanno subito delle modifiche e variazioni, in linea con le esigenze del tempo. A oggi due sono i termini caratterizzanti della scheda film realizzata dalla Cnvf per ciascuna opera che esce in sala o nei vari canali media: il primo termine esprime la valutazione globale del film (pertanto può essere definito “raccomandabile”, “consigliabile”, “complesso”, “futile”), il secondo offre delle chiavi di accesso alla tematica del film, alla sua comprensione (tra i tanti termini, si ricordano: “realistico”, “problematico”, “semplice”, “poetico”, ecc.). Dagli anni Duemila, con l’ampliamento del settore audiovisivo e la diversificazione delle modalità di fruizione – non solo la sala cinema oppure l’home video classico, ma anche device mobili come smartphone e tablet oppure piattaforme streaming –, la Cnvf allarga il proprio raggio della propria azione. Da un lato continuato a garantire una valutazione costante dei film in sala, per favorire l’esercizio cinematografico, dall’altro visiona e approfondito opere televisive o realizzate dalle nuove piattaforme video. Quindi, oltre alla ormai classica valutazione pastorale con le indicazioni delle note di utilizzazione, la Commissione film della CEI produce una serie di focus e approfondimenti dedicati alla comunità, pensati per animatori della comunicazione e cultura, educatori, catechisti, insegnanti di religione o semplicemente famiglie. Un modo per aprire l’utilizzo del cinema in più ambiti della società, della formazione e dell’attività pastorale. Lavorando all’interno dell’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali della CEI, la Commissione film offre consulenza per l’uso dei film in parrocchia, per l’attività dei catechisti e degli educatori. Un esempio utile è il ciclo di film che ogni anno viene proposto per accompagnare il territorio alla Giornata mondiale delle comunicazioni sociali (disponibili sui portali Ceinews.it, focus “gmcs2019”, e Cnvf.it, sezione “Sguardi di fede”); schede film legate al tema portante del Messaggio del Papa, per fornire un approccio concreto e replicabile con facilità nelle attività pastorali.

Massimo Giraldi, Sergio Perugini

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