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Stazione Centrale Milano
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da ricarolricecitocororo - il mio canto libero
Stazione centrale di Milano: andirivieni di persone, zona affollata, esperienza di incontro con l’umanità più varia e interessante.Qui si incontrano i classici “giacca e cravatta” sempre di fretta, i turisti di ogni parte del mondo, i barboni che li vivono la vita, accanto a contenitori tetra brik di vino qualitativamente scarso. Passare in questo luogo significa immergersi in un intreccio di genti che confluiscono da ogni parte.L’attenzione deve essere sempre elevata, come in tutti i luoghi molto frequentati, ai ladruncoli e ai borseggiatori.La struttura inaugurata in pieno stile fascista mantiene queste caratteristiche di solennità, di imperiosità che volevano manifestare la potenza del regime. Ora assume, a mio avviso, un tono un po’ demodé e malinconico per questa celebrazione di potenza che appare surreale.Il recente restauro, completato nel 2010 gli ha aggiunto modernità, ma non ha entusiasmato molti perché molte critiche sono arrivate a questi lavori.Il restyling della stazione, ha incluso la ripulitura dei fregi e delle decorazioni; lo spostamento dei taxi fuori dalla Galleria delle Carrozze e la sua pedonalizzazione; l'apertura di nuovi spazi all'interno della stazione, con lo spostamento delle biglietterie. Le maggiori disapprovazioni si sono indirizzate alla mancanza di indicazioni chiare per gli spostamenti dei passeggeri che non trovano percorsi lineari e rendono difficile l’orientamentoI lavori si sono conclusi il 13 novembre 2010 e la Centrale è stata, in questa occasione, dedicata a Santa Francesca Cabrini, patrona dei migranti.