Cultura, musica, arte, chiesa e società. Un blog nato nel 2011 sulla piattaforma Overblog che conta, dalla sua fondazione, oltre 300.000 visitatori.
Il nuovo nemico: la banca
Pubblicato il
da ricarolricecitocororo - il mio canto libero
Nel libro “Non ci rappresentano” di Pilar Velasco, scritto nel 2012, vengono evidenziate le caratteristiche del movimento degli Indignados spagnoli. Viene spiegato il perché della mobilitazione in Spagna, le sue forme di comunicazione, le sue ragioni. Si raccolgono anche le maggiori proposte, sotto forma di elenco delle lamentele dei giovani e degli slogan che le rappresentano.Mi ha colpito molto come viene sottolineato che il nemico di oggi non è più il Partito con le sue intercettazioni telefoniche e la sua polizia segreta e la creazione di una sempre più raffinata società di delatori; non è più la Chiesa, con la sua morale che vieta il sesso; non è più il professore con i suoi pregiudizi e il suo autoritarismo; il genitore che ti picchia se non vai subito a tagliarti i capelli.Il nuovo nemico è la banca, che è insieme padre e madre, e tiene i cordoni stretti. Come viene descritto anche nella recensione di E. Deaglio sul Sole 24 ore, “la banca fa pagare alti i prestiti, è vendicativa, mette commissioni su ogni bancomat, ti sfratta se sei in ritardo sul mutuo, non ti appoggia se vuoi fare qualcosa. La banca paga ai suoi sgherri stipendi d'oro in virtù di quanto riescono a spillarti (sono i nuovi mercenari). La banca è sorda, non è un essere umano. La banca non paga mai i suoi errori, ma ti fa pagare salato i tuoi. La banca finanzia i partiti politici.” Gli slogan spagnoli hanno fatto il giro del mondo: «Mi avanza tanto mese alla fine dello stipendio»; «il Fmi fotte tutti, non solo le cameriere»; «se paghi il loro debito, loro devono pagarti il mutuo»; «questa è una rivoluzione, senza commissioni». I ragazzi di Madrid e Barcellona sanno chi sono: «Siamo i figli della comodità, ma non saremo padri dell'indifferenza».Quello che ci si presenta dinanzi a gli occhi è ancora uno scenario mondiale di recessione, dove la ricchezza è distribuita in modo iniquo, il malcontento cresce e gli indignados aumentano di numero e si ingrossano in mezzo mondo.