Cremona e Giuseppe Verdi
Che Verdi fosse estimatore delle opere d’arte cremonesi è noto dalla sua abitudine di recarsi nella chiesa di Sant’Agostino per ammirare la pala del Perugino, ma sempre Gualazzini racconta che un’altra pala, e non delle migliori, destava la sua ammirazione: “Attraverso la testimonianza di Vittorio Grandi, che a sua volta la ebbe da Alessandro Landriani, uno dei pittori più noti dell’Ottocento cremonese, sappiamo che Verdi andava anche in cattedrale e si soffermava, chissà perché, di fronte all’altare della Visitazione, ove è una pala di Gervasio Gatti, detto il Soiaro, che raffigura la scena dell’incontro di S. Elisabetta con la Vergine.
Per lui Cremona era essenzialmente la città degli affari. Quando vi arrivava dalla sua villa di Sant'Agata nei giorni di mercato, dopo aver percorso il viale, fermava il suo calesse sul piazzale di
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