Merceditas Valdés: Tumi Cuba Classics, Vol.2. Afro-Cuban

Pubblicato il da ricarolricecitocororo - il mio canto libero

Merceditas Valdés: Tumi Cuba Classics, Vol.2. Afro-Cuban

Elegua, Oggun, Obatalá, Ochun, Changó, Elegua, Oggun, Obatalá, Yemayá, Ochun, Changó, Ibeyi, Obatalá, Baba Furru Ru, Osain, questi sono i titoli dei brani di questo disco.
Sono nomi di divinità della Santeria Cubana, ovvero la religiosità Yoruba, importata dagli schiavi africani in America.
L'album vuole proprio salvaguardare questo grande patrimonio culturale.
Il merito di questo lavoro va a Merceditas Valdés cantante cubana nata a L'Avana nel 1928 dove si è spenta nel 1996.

Biografia
Già dall'età di 12 anni Merceditas Valdés canta in un concorso e vince un premio.
In poco tempo la si sente regolarmente alla radio e in spettacoli dal vivo.
Si dedica al canto Yoruba all'interno della tradizione della musica popolare cubana.
Ha contribuito allo studio di queste tradizioni insieme allo storico Fernando Ortiz insieme al quale si impegna in conferenze e seminari di studio.
Ciò ha portato nel tempo la Valdés a diventare un esponente di spicco della musica connessa con la Santeria.
Comincia a registrare e a cantare questo tipo di musica negli anni quaranta con la collaborazione di grandi musicisti del calibro di Ernesto Lecuona, Obdulio Morales, Sergio Vitier e Guillermo Barreto.
Con Lecuona appre in televisione, in particolare nella Serenata Cubana, ampliando così ancora di più il suo pubblico.
Merceditas Valdés ottiene sucesso a Cuba e anche si diffonde la sua notorietà all'estero.

Impressioni
Tutti i brani sono legati ai ritmi afro cubani e alla Santeria.
La base musicale si affida prevalentemente alle percussioni.
I tamburi, che offrono il loro ritmo, sono Congas, bongos e Bata.
La voce forte e potente di Merceditas si eleva sopra le percussioni riportando ad atmosfere tribali dell'Africa.
Si tratta proprio di un patrimonio musicale importato dal continente nero che è stato salvaguardato grazie a queste registrazioni.
Tutti i pezzi si susseguono in questo modo con voce solista e coro che fa da eco alla cantante sostenendo e mettendo in evidenza la sua proclamazione.
I brani, dedicati alle varie divinità della Santeria Cubana, sono tutti sostenuti da percussioni.
Fa eccezione l'ultimo canto "Osain", in cui, oltre ai tamburi, intervengono pianoforte, chitarra e contrabbasso, che però dopo gli accordi di inizio si mantengono in sordina per dare spazio di nuovo alle percussioni.
Un disco interessante che ci permette di andare alle radici della cultura afro cubana.
Si tratta, a mio avviso, di un lavoro importante che ci fa conoscere la musica etnica dell'isola e consente di capire meglio le fondamenta da cui è partita la musicalità del popolo cubano.

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