San Paolo fuori le mura, Roma
San Paolo fuori le mura è un grande complesso religioso, composto da monastero e basilica. che merita attenzione. Il convento è una delle più antiche istituzioni monastiche di Roma e la sua storia si ricollega a quella dell'omonima Basilica, da cui ebbe origine nel quarto secolo.
Questo centro nasce da un precedente monastero del VI secolo istituito presso la tomba si san Paolo, che qui morì secondo la tradizione. Con la riforma cluniacense del X secolo vi si istituì la regola benedettina che è rimasta ininterrotta fino ai nostri giorni.
Il Monastero divenne un centro importane, focolare di santità e di scienza, infatti da qui emersero figure di grande spicco per sapienza e cultura. Fu sede del "Gymnasium filosofico e teologico", approvato da Innocenzo XI nel 1687, da cui derivò l'attuale "Ateneo Anselmiano".
Il monastero, come anche gli altri del territorio italiano in questo periodo, venne soppresso dai francesi nel 1798. Il complesso Abbaziale andato a fuoco nel 1823, ad eccezione del Monastero, fu ricostruito nei decenni successivi. La struttura è estremamente interessante e mi ha colpito molto lo spazio anteriore con giardino e delle palme slanciate, al centro la grande statua di San Paolo. Entrando nella chiesa ci si trova dinanzi un edificio imponente a cinque navate con altissime colonne, mi ha dato un’ impressione di vastità ed enormità. A mio avviso la grandezza di questo monumento vuole proprio celebrare l’importanza dell’apostolo Paolo una delle colonne della Chiesa Cattolica. La Basilica è stata ricostruita come quella precedente, di cui si sono salvate alcune parti.
Sono queste porzioni di chiesa che mi hanno maggiormente emozionato per il loro fascino antico.
La porta di bronzo, insieme all’arco trionfale si presentano nella loro imponenza, i mosaici dell’abside risalenti al 1220 hanno una suggestione particolare, il tabernacolo gotico di Arnolfo di Cambio del XII secolo, si innalza sopra l’altare maggiore. Altro sopravissuto all’incendio è il chiostro, del XII e XIII secolo, a destra del transetto, opera di marmorari della famiglia Vasselletto, che ho trovato incantevole, di rara bellezza e armonia. Si festeggia San Paolo, patrono della Basilica il 29 giugno che qui, nella sua chiesa, viene ricordato in modo solenne.
Il centro monastico è molto attivo dal punto di vista culturale.
Dal 1968 ogni due anni si svolgono i "colloqui ecumenici Paolini" che vedono la partecipazione di studiosi e teologi di ogni confessione e di ogni parte del mondo. È attivo l'istituto di formazione per operatori familiari, che tiene corsi triennali. Il Monastero ha una foresteria vera e propria, per cui può accogliere solo singole persone (uomini) che desiderino trascorrere qualche giorno di raccoglimento in preghiera con l'osservanza della vita monastica della comunità. E’ un complesso religioso che, a mio avviso, emana il suo carisma nel ricordo del grande “Apostolo delle genti”, così come è stato chiamato San Paolo, una grande figura della cristianità.