Emma - "Non è l'inferno"

Pubblicato il da ricarolricecitocororo - il mio canto libero

2554821620_c4f0dcdb42.jpg

L’album “Sarò libera” pubblicato nel settembre 2011 ha avuto, dopo Sanremo, una edizione speciale che contiene anche l'inedito del 62° Festival, “Non è l'inferno”.
L'album, con testi di grande impatto emotivo, sono interpretati magistralmente da Emma Marrone.

Voglio soffermarmi sulla canzone “Non è l’inferno” scritta da Kekko dei Modà e incentrata su un uomo tradito dal proprio Paese.
Un testo che fa pensare, riflette la realtà che stiamo vivendo.
Oggi ascoltandolo in auto mentre mi stavo spostando, nella mia città, mi ha emozionato per la drammaticità delle parole e per l’intensità dell’interpretazione di Emma Garrone.
Questo testo mi ha rievocato le frustrazioni che continuamente ci assalgono.
Tornando a casa ho guardato i miei figli ancora piccoli e mi sono chiesto quale futuro possiamo riservare loro.
La mia piccola con il misto del suo italiano e spagnolo mi ha detto “te quiero papa”. Lo dice con grande semplicità e grande affetto che mi fa dimenticare per un momento i problemi che ci sono.
Poi guardo la realtà e vedo le bollette sempre più care che devo rateizzare altrimenti non riesco a pagarle, vedo che la busta paga questo mese è diminuita per l’entrata in vigore degli aumenti delle addizionali regionali e comunali …
Mi rendo conto della difficoltà a mantenere gli impegni con banche e finanziarie che ci stanno soffocando.
"Ho... dato la vita e il sangue per il mio paese
e mi ritrovo a non tirare a fine mese"
Le parole di questa canzone mi richiamano la realtà della maggior parte degli italiani, dei dipendenti, dei piccoli imprenditori, che hanno pagato regolarmente le imposte e hanno sempre mostrato fedeltà allo stato. Ora sono costretti a rinunciare, a fare sacrifici, per una crisi non certamente causata da loro.
Un prezzo da pagare altissimo che toglie serenità alle famiglie, riempie di preoccupazioni ed incertezze per il futuro …
"Se tu hai coscienza guidi e credi nel paese
dimmi cosa devo fare per pagarmi da mangiare,
per pagarmi dove stare,
dimmi che cosa devo fare."
Sono interrogativi leciti e incalzanti. Cosa possiamo fare? Chi ci può aiutare?
Però ci sentiamo soli, perché nel momento del bisogno sembra che tutti ti volgano le spalle, anzi quelli che ti avevano promesso di risolvere i tuoi i problemi ti trattano con freddezza e disumanità.
Se per caso non riesci a pagare una rata diventano minacciosi e ostili …
Molti purtroppo non reggono più questa situazione e sono arrivati a gesti estremi.
"No questo no, non è l'inferno
ma non comprendo
com'è possibile pensare che
sia più facile morire."
Le parole incalzano su questa tremenda affermazione che fa arrivare a pensare che sia più facile morire.
Certamente non è questa la soluzione, ma considerazioni di questo tipo vengono alla mente …
"Io no, non lo pretendo
ma ho ancora il sogno che tu mi ascolti
e non rimangano parole,
Non rimangano parole..."
Ripensando a queste frasi il sogno che emerge, nella canzone, è che ci sia un futuro e qualcosa di buono per le nuove generazione, qualcosa di concreto e non solo parole.

Guardando negli occhi i miei figli però sento il peso di quello che non riesco dare a loro, vedo tante aspettative negate. Mi giustifico dicendo che per adesso non si può, si devono aspettare tempi migliori, ma fino a quando?

Guardando negli occhi i miei figli vedo anche tanto amore che si dà e si riceve …
Questo è qualcosa di impagabile e fortunatamente va al di sopra di ogni crisi finanziaria.

Guardando negli occhi i miei figli e tutti i giovani che incontro vedo gioia di vivere ed entusiasmo che sanno trasmettere…
E’ questa la grande speranza, il sogno che ci sorregge e che non possiamo perdere.

Per essere informato degli ultimi articoli, iscriviti:
Commenta il post