Il ricordo di un adolescente

Pubblicato il da ricarolricecitocororo - il mio canto libero

La luce del sole di un limpido pomeriggio primaverile, ha fatto da sfondo ad una triste celebrazione nel ricordo di un 14enne morto tragicamente, dicendo no alla vita.  La fragilità dell’età adolescenziale, con i suoi alti e bassi, rimane un enigma che lascia attoniti e senza parole, ma la musica e le parole hanno illuminato, il 14 aprile, i volti dei tantissimi presenti a ricordare il ragazzo nell’oratorio della parrocchia di San Corrado a Piacenza. La celebrazione, nel campo sportivo dove ha giocato l'adolescente, è stata presieduta a don Paolo Cignatta che ha sostenuto, con la forza della preghiera, i parenti e gli amici.

Tra le mani brilla una stella

“Vorrei fermare il tempo… Poterti riabbracciare accarezzarti. Dio te ne prego fa che possa tornare solo per un attimo a quel momento… Ricordo il modo, solo tuo, di benedire la vita… Mi lascerò guidare da quella luce, sarà lei ad orientarmi, nella notte fisserò lo sguardo su tutto l’amore che mi hai dato e su tutte le scintille mi hai lasciato… Toglierò dalla mia vita tutta la polvere e tra le mie mani mi brillerà una stella”: sono alcune delle frasi commoventi pronunciate durante la celebrazione. Anche la preghiera rivolta al Signore si è legata al tema della luce: “Guidami luce benigna, sostieni   il mio cuore vacillante nell’oscurità del cammino. Guidami tra lande e paludi, per monti e torrenti finché, passata la notte, mi sorridano all’alba i volti evangelici che amerò per sempre”.

Guardare con l’umiltà di non poter sempre capire tutto

“Egli è stato e sarà il dono più grande, prezioso, potente che ho ricevuto”: sono le parole della mamma che, commossa, ha ricordato suo figlio. “Sono stata fortunata ad averlo, - ha aggiunto - non solo come figlio, ma anche e soprattutto come maestro. Mi ha lasciato un’ultima frase che vorrei condividere con voi. Quando tutti dicono che l’essenziale è invisibile agli occhi lui invece scrive: “L’essenziale è visibile, ma non per tutti e neanche per capire tutto”. Con questo mi ha consegnato - ha affermato la mamma - il suo ultimo insegnamento, il suo ultimo scritto: ovvero si può vedere l’essenziale se si guarda con gli occhi del cuore e con l’umiltà di non poter sempre comprendere tutto, ma noi non smettiamo mai di usare l’empatia mentre volgiamo lo sguardo su chi circonda”. 

Vola in alto

Un suo compagno di scuola ha voluto ricordare l’adolescente, affermando che già manca ai suoi amici il suo modo di fare scherzoso che rendeva divertenti le lezioni, anche le più noiose, creando momenti indimenticabili. “Lo vogliamo ricordare - ha proseguito - come un ragazzo sempre solare. Con il suo sorriso contagioso riusciva a distoglierci dai problemi e dalle preoccupazioni. Quante cose avremmo ancora da dirci e quante esperienze da condividere. Fa male vedere quel banco vuoto… Nonostante tutto non ti dimenticheremo mai. Solo perché sei fuori dalla nostra vista, non sarai mai fuori dai nostri pensieri e dalle nostre menti. Vogliamo credere che la morte sia solo un passaggio e che tu non sia lontano, ma solo dall’altra parte, proprio come dietro l’angolo”. Po ha terminato con: “Vola campione, vola in alto!”

La luce dell’aurora

Ancora la preghiera ha accompagnato l’ultimo saluto al giovane: “In quest’ora fra il rumore e il silenzio, toglimi l’ombra che mi invecchia il cuore. In quest’ora tra la fretta e la quiete, torni l’infinito a liberarmi del limite, torni l’eredità ad annullare il tempo. In quest’ora fra il chiarore e l’ombra, quello che ho raccolto oggi di luce, domani lo ritrovi nell’aurora”.

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