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NOSTRA AETATE
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da ricarolricecitocororo - il mio canto libero
Nostra Aetate è un documento del Concilio Vaticano II, approvato e promulgato il 28 ottobre 1965, su "Le relazioni della Chiesa con le religioni non cristiane”. L’intento dei Padri Conciliari era quello di realizzare una dichiarazione che contribuisse a scongiurare il ripetersi di tragedie come la Shoà ma, dopo lunghe e complesse discussioni, il Concilio arrivò ad un testo, di poche e significative pagine, che si rivolgeva a tutte le religioni del mondo.L’importanza del documento è quella di accostarsi, per la prima volta in maniera positiva, alle diverse dimensioni di fede con accenni anche all’Induismo e al Buddismo.“Nell'induismo gli uomini scrutano il mistero divino e lo esprimono con la inesauribile fecondità dei miti e con i penetranti tentativi della filosofia; cercano la liberazione dalle angosce della nostra condizione sia attraverso forme di vita ascetica, sia nella meditazione profonda, sia nel rifugio in Dio con amore e confidenza. Nel buddismo, secondo le sue varie scuole, viene riconosciuta la radicale insufficienza di questo mondo mutevole e si insegna una via per la quale gli uomini, con cuore devoto e confidente, siano capaci di acquistare lo stato di liberazione perfetta o di pervenire allo stato di illuminazione suprema per mezzo dei propri sforzi o con l'aiuto venuto dall'alto” (n. 2).Nostra Aetatesottolinea poi come verso gli ebrei, debba nascere un dialogo costruttivo: «non devono essere presentati come rigettati da Dio, né come maledetti, quasi che ciò scaturisse dalla Sacra Scrittura» (n.4). Soprattutto, si esclude la responsabilità collettiva di Israele nella morte di Gesù. Cambia così radicalmente la prospettiva cristiana e cattolica vecchia di secoli, potremmo dire di quasi due millenni. Allo stesso tempo emerge un grande rispetto anche nei confronti dell’Islam. «La Chiesa guarda anche con stima i musulmani – dichiara il documento – e se, nel corso dei secoli, non pochi dissensi e inimicizie sono sorte tra cristiani e musulmani, il sacro Concilio esorta tutti a dimenticare il passato e a esercitare sinceramente la mutua comprensione, nonché a difendere e promuovere insieme per tutti gli uomini la giustizia sociale, i valori morali, la pace e la libertà» (n 3).Siamo di fronte quindi ad un documento che ha dato il via al dialogo interreligioso portando frutti significativi nei convegni di Assisi. È un testo fondamentale, attraverso il quale deve continuare, senza rinunce e abbandoni, il dialogo tra i popoli.