APOSTOLICAM ACTUOSITATEM

Pubblicato il da ricarolricecitocororo - il mio canto libero

Si tratta di un Decreto del Concilio Vaticano II sull’apostolato dei laici promulgato da Papa Paolo VI il 18 novembre 1965.
È un documento che definisce la vocazione e i fini dell’apostolato dei laici (Cap. I e II), i vari campi e modi di apostolato (Cap. III e IV), l’ordine da osservare e la formazione all’apostolato (Cap. V e VI).
Nel 2015, in occasione del 50° anniversario del Decreto, anche Papa Francesco, in un suo messaggio al Pontificio Consiglio per i Laici, ne ha sottolineato l’importanza affermando che i fedeli laici non sono membri di “second’ordine”, al servizio della gerarchia e semplici esecutori di ordini dall’alto, ma come discepoli di Cristo sono chiamati ad animare ogni ambiente secondo lo spirito del Vangelo.
Infatti il Concilio -  afferma Papa Francesco – è stato un “evento straordinario di grazia” che “tra i suoi molteplici frutti” ha portato anche “ad un modo nuovo di guardare alla vocazione e alla missione dei laici nella Chiesa e nel mondo”.
Il Decreto conciliare Apostolicam Actuositatem, che tratta più da vicino della natura e degli ambiti dell’apostolato dei laici, è un documento che ricorda con forza come «la vocazione cristiana è per sua natura anche vocazione all’apostolato» (n. 2), “per cui – ribadisce Papa Bergoglio - l’annuncio del Vangelo non è riservato ad alcuni ‘professionisti della missione’, ma dovrebbe essere l’anelito profondo di tutti i fedeli laici, chiamati, in virtù del loro Battesimo, non solo all’animazione cristiana delle realtà temporali, ma anche alle opere di esplicita evangelizzazione, di annuncio e di santificazione degli uomini”.
Il testo del Concilio, nel complesso, evidenzia che la funzione profetica dei laici, come quella dei pastori, è partecipazione al munus propheticum Christi. Perciò l’evangelizzazione deve essere realizzata con la testimonianza della vita e della parola.
A questa evangelizzazione, i fedeli laici, nella vita di relazione familiari, professionali e sociali, possono dare un apporto insostituibile. Il Vangelo, in un dialogo di amicizia serena, deve essere portato da persona a persona come il lievito nella massa: “a modo di fermento” (n. 2).

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