INNI di Ambrogio

Pubblicato il da ricarolricecitocororo - il mio canto libero

Gli Hymni (in italiano Inni) di Ambrogio di Milano, dottore della Chiesa, sono testi liturgici composti a partire dal 386.
Queste pagine hanno un ruolo fondamentale nella storia della liturgia e della poesia cristiana occidentale.
Gli inni di Ambrogio sono stati composti in quartine di dimetri giambici.
Nella raccolta attribuita ad Ambrogio quelli sicuramente autentici, di sua produzione, sono:
Aeterne rerum conditor, Deus creator omnium, Iam surgit hora tertia, Intende qui regis Israel.
Si tratta di una sublime poesia legata alla liturgia.
Le stesse parole di Ambrogio con cui tratteggia le sue composizioni sono un'esaltazione di questi inni:
"Dicono che io abbia ammaliato il popolo con i versi dei miei inni.
Non voglio certo negarlo.
Grande canto magico questo e niente v'è di più possente".
Questi canti, nel Medioevo, cominciarono a diffondersi nelle abbazie nei conventi fino a diventare universali.
Gli inni ambrosiani vengono citati nelle Confessioni di Sant'Agostino, nella Regola di San Benedetto, negli scritti di Isidoro di Siviglia.
La parola "Ambrosiano" è poi stata assimilata ad inno.
Il testo, nell'edizione tascabile di Oscar Mondadori, ripropone questi antichi anni in una versione poetica di Mario Santagostini.
Si tratta, a mio avviso, di alta poesia spirituale che si evidenzia in una bellezza plastica e ieratica.
Sono testi da non considerare soltanto come eredità di un passato o di una cultura, ma un'espressione poetica di elevata spiritualità che si perpetua nel tempo.

 

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