Lessico di comunione - Antonio Bello

Pubblicato il da ricarolricecitocororo - il mio canto libero

Siamo di fronte ad un testo di Antonio Bello, vescovo, che vuole analizzare la vita della chiesa e della società in maniera interessante e provocante.
Antonio Bello
Meglio conosciuto come don Tonino (Alessano, 18 marzo 1935 – Molfetta, 20 aprile 1993), è stato un vescovo cattolico italiano.
Venne definito il "vescovo degli ultimi" proprio per la sua difesa strenua dei poveri e degli emarginati.
E' stato definito un "un sognatore appassionato di Dio e della vita". 
Un uomo che ha lasciato un ricordo indelebile di amore e servizio per gli altri sopratutto nella sua diocesi di Molfetta.

Il libro
Il testo di Antonio Bello vuole esprimere la tensione nel vivere la comunione nei confronti del mondo come icona del concetto del Dio trinitario.
Un cammino che deve scontrarsi con la realtà così da lui definita:
"Siamo troppo divisi: nei progetti nei metodi, nei riti di esecuzione. 
Dovremmo essere infaticabili nell'allacciare ponti, nell'alimentare convergenze, nell'incrementare articolazioni organiche, nello scoraggiare fughe per la tangente dell'egoismo, nel mangiare insomma alla stessa mensa.
Invece consumiamo pasti prelibati, ma ciascuno chiuso nel proprio bunker.
Suoniamo ottimi spartiti, ma ciascuno con modalità da assolo".
Il tentativo del libro è proprio quello della conversione verso la comunione che significa uscire dall'isolamento pastorale e trovare spazi per pensare insieme, per confrontarsi insieme, per correggersi insieme, per pregare e servire insieme.
La fonte di questa comunione è, per il Vescovo, fondamentalmente la fede religiosa che, a suo dire, interpretata in maniera innovativa dovrebbe interrogare le coscienze.
Ad esempio il concetto del mistero trinitario mette sotto accusa tutti i credenti in nome delle disuguaglianze che si sono favorite, "per le massificazioni che abbiamo benedetto, per le violenze su cui abbiamo taciuto":

Il testo si divide in tre sezioni che individuano altrettanti destinatari e ambiti d'impegno che la chiesa come comunità dovrebbe vivere.
Questi tre ambiti sono: il popolo di Dio, gli operatori pastorali e i laici.

Impressioni
Il testo, degli inizi degli anni novanta, sottolinea un momento storico drammatico caratterizzato dalla chiusura.
Possiamo dire che le cose non sono cambiate e il libro vuole dare un messaggio umile e immenso in questo trapasso epocale segnato da una cultura senza centro.
Le parole di comunione, che Tonino Bello vuole proporci, sono molto suggestive e si traducono in gesti concreti di accoglienza e condivisione. 
Sono pensieri e riflessioni che vogliono far scoprire in tutti gli esseri umani la dignità della persona fino a riconoscerne la fondamentale uguaglianza nel rispetto dei tratti caratteristici della loro distinzione.

 

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