La guerra di Charlie Wilson (Charlie Wilson's War)

Pubblicato il da ricarolricecitocororo - il mio canto libero

La guerra di Charlie Wilson (Charlie Wilson's War) è un film del 2007 diretto da Mike Nichols, con Tom Hanks, Philip Seymour Hoffman e Julia Roberts. È tratto dal romanzo di George Crile III.
La trama si fonda sulla vicenda dell''imprenditore texano Charlie Wilson.
Entrato in politica ed eletto nel congresso per i democratici si impegna, grazie ad alcune amicizie nella CIA, per mettere in campo una serie di operazioni che riusciranno a fornire armi ai mujaheddin afgani durante l'invasione sovietica dell'Afghanistan negli anni ottanta (operazione Cyclone).

Impressioni
Francamente il film non mi ha entusiasmato soprattutto per la lettura politica della vicenda. Si salvano certamente gli attori tutti di grosso calibro.
Il fatto si fonda sulla storia vera di Charlie Wilson, il deputato americano che negli anni '80 ha finanziato l'invio di armi ai mujahidin, per respingere l'invasione sovietica dell'Aghanistan. 
Amante di donne, alcol e cocaina, Wilson riuscì attraverso un'improbabile alleanza tra il Mossad israeliano, l'Egitto e il Pakistan a far avere alla resistenza afgana ciò di cui aveva più bisogno: armi e bazooka per abbattere gli elicotteri russi. 
Tom Hanks, seppur inadatto al ruolo del deputato dai facili costumi, si cala nella parte con intensità burlesca, anche grazie alla compagnia di Julia Roberts e dell'ottimo Philip Seymour Hofmann. 
Il regista Nichols si impantana un po' troppo in una elegia umanitaria sottolinenando il ruolo importante dei mujahidin che poi si sono ritorti contro l'America stessa. 
Tutto ciò da l'impressione di un lavoretto eseguito per bene con una parodia sull'agrodolce
Il che dà l'impressione del compitino ben fatto, della parodia cattivella ma non troppo...
Viene premesso, all’inizio del film, che si tratta di una storia vera, e questo annuncio viene dato subito, come a dire: non vi stiamo raccontando frottole, non è una storia inventata, è la pura verità.
Per questo film scendono in campo i pezzi da 90 di Hollywood...
La storia però non tiene ed esprime una visione unilaterale con la solita America paladina dei diritti dell'uomo...
Toccante la scena in cui viene mostrata una bambina di 6-7 anni con due moncherini al posto delle braccia, che racconta, aiutata da una interprete, che ciò che le è successo è dovuto ad una bomba-giocattolo.
Si tratta delle famose «bombe a grappolo» o cluster bombs. Ma alla votazione ONU per la messa al bando di tali bombe solo pochi paesi hanno votato contro questa risoluzione.
Poi scopriamo che fra questi paesi proprio non c'erano stati come Usa e Israele...
Il messaggio quindi che si vuole proporre in maniera forzata e poco credibile è proprio quello della lotta per difendere i più deboli è una delle prerogative americane
Si vuole affermare che gli USA, rappresentati da questo deputato, che anche con le sue ombre risulta indubbiamente un protagonista positivo, in fondo in fondo, per le cose che contano veramente sono i buoni, e il loro fine ultimo è mantenere la pace e la libertà nel mondo. 
L'importante, per la solita retorica americana, è combattere i cattivi comunisti russi...
Siamo di fronte all' ennesima rappresentazione degli USA come buoni e come gendarmi del mondo...
Rimangono le interpretazioni convincenti dei grandi attori, per il resto il film ricalca il solito cliché dei vincitori -hollywoodiani...
Nel passato i cattivi erano gli Indiani, poi i nazisti, ieri i russi, ed oggi gli iracheni...

 

Per essere informato degli ultimi articoli, iscriviti:
Commenta il post