Mario Bauzá: My Time is Now

Pubblicato il da ricarolricecitocororo - il mio canto libero

L'album My Time is Now di Mario Bauzá, rientra nel genere Jazz Instrument, anche se è molto caratterizzato dallo stile afro cuban. In questa versione è uscito nel 1993 per Casa discografica: Messidor

Titoli -  1.: El Manisero 2.: Memories 3.: La Vida Es un Sueño 4.: Jack the Knife 5.: Cachondo 6.: Asi No, Papà 7.: Ifa 8.: Somos Novios (It's Impossible) 9.: Paz Profundo 10.: Al Fin 11.: Yamasa

Impressioni -  Siamo di fronte ad una delle figure più influenti del Jazz afro cubano. E' stato proprio lui nel 1940 Bauzá a creare questo nuovo stile chiamato Jazz Afro-Cuban, che fonde la musica di discendenti africani a Cuba e il jazz americano. Nel 1950 gli strumenti africani poli-ritmi, che Bauzá ha portato al jazz per la prima volta, cambiano in modo permanente il jazz nordamericano. Come co-fondatore e direttore musicale di Machito ei suoi afro-cubani, Bauzá ha giocato un ruolo di primo piano nella diffusione degli stili di danza cubani come cha-cha-cha, mambo e rumba negli Stati Uniti e in Europa. Nato a L'Avana, Cuba il 28 aprile 1911, Bauzá fu un bambino prodigio. Nella sua adolescenza Bauzá guadagnava da vivere come clarinettista. Nel 1926 fece il suo primo viaggio a New York per registrare per la RCA-Victor con l'orchestra Charanga di Antonio Maria Romeu. Bauzá fu molto impressionato dalle orchestre jazz di Duke Ellington e Paul Whiteman. Dopo aver ascoltato il sassofonista di Whiteman Frankie Trumbauer decide lui stesso di dedicarsi al sassofono. Al ritorno a L'Avana, Bauzá suona il clarinetto basso con l'Avana Philharmonic nell'attesa di tornare a New York. Sulla nave per New York incontra Don Azplazu e la sua band che venivano da Cuba per lavorare nella Grande Mela. Quando la tromba solista della band di Azplazu si ammalò, due settimane prima di una sessione di registrazione, Bauzá si offre di imparare la tromba per sostituire il musicista in questione. Non solo Bauzá, impara bene lo strumento, ma diventa il trombettista ufficiale nella band di Azplazu, che ha registrato "The Peanut Vendor", il primo grande successo cubano. Dal 1932-1936 Bauzá suona con la Chick Webb Orchestra, una delle migliori band dell'era swing. Webb fu così colpito dalla finezza e musicalità di Bauzá che nominò Bauzá direttore musicale. Bauzá rimane con il gruppo per cinque anni, durante i quali entra nella band la allora diciassettenne Ella Fitzgerald che avrà la sua prima esposizione nazionale. Bauzá ha continuato a lavorare con Don Redman, Fletcher Henderson e Cab Calloway. Bauzá convince poi Calloway ad assumere Dizzy Gillespie. Gillespie si innamorò dei ritmi cubani negli accordi di Bauza. Questo fu l'inizio di un'amicizia che durò per tutta la vita tra Gillespie e Bauzá. Nel 1940 Bauzá lascia Calloway ed inizia la nuova esperienza con la big band di Machito. Bauzá suona la tromba, compone, arrangia e dirige la band. Questa band è stato il primo complesso in assoluto in grado di suonare sia il jazz che la musica cubana. Lo stile Afro Cuban Jazz di Bauzà viene ripreso da Gillespie insieme al grande percussionista cubano Chano Pozo. Bauzá lascia Machito e gli afro-cubani nel 1976 e forma la sua Afro-Cuban Jazz Orchestra, con la cantante Graciela, veterana degli afro-cubani. Nel 1991 la carriera di Bauzá è stato ripreso dall'etichetta Messidor, che ha offerto a Bauzá la possibilità di fare registrazione con il proprio nome. A ottant'anni, dopo quasi 70 anni di carriera musicale e cinquant'anni di direzione d'orchestra, nel 1993, Mario muore nella sua casa di New York City. La raccolta regala una vitalità frizzante tipica della musica cubana. Il disco, registrato un anno prima della morte di Mario, si può definire come il riassunto dei suoi pezzi migliori. "El manisero" un brano di grande notorietà si libera nella sua soave leggiadria con la tromba che primeggia in maniera impeccabile. Anche "Memories" inizia in maniera introspettiva e leggera, pian piano però aumenta nella ritmica pur rimanendo in un stile pacato. Il brano "Ifà" ci proietta all'inizio decisamente nel ritmo afro cubano della rumba che si tramuta poi in una irresistibile salsa cubana. Con "Paz Profundo" si entra in una dimensione incantata con una musicalità grandiosa dove l'orchestra mostra tutte le sue potenzialità. Mentre "Al Fin" è il classico bolero romantico che mette in risalto la voce di Graciela Perez Grillo, sorella del grande Machito, stupenda voce che pone in luce tutto "el sabor cubano". Infine "Yamasa" è un altro brano orchestrale che da tutto il valore al meraviglioso ensemble di Mario Bauzá & His Afro-Cuban Jazz Orchestra. Siamo di fronte, a mio avviso, ad un opera di eccellente qualità che merita attenzione anche per il valido supporto di strepitosi musicisti.

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