Compay Segundo: Chan Chan
Compay Segundo, una delle figure più significative del progetto musicale "Buena Vista Social Club", in questo doppio CD presenta il meglio della sua opera a cominciare da Chan Chan, un pezzo di grande notorietà.
Compay Segundo - Máximo Francisco Repilado Muñoz, più conosciuto come Compay Segundo, il veterano dei cantanti cubani, morto all'età di 95 anni nel 2003, è stato il leggendario protagonista del Buena Vista Social Club. Talento naturale come musicista del tres cubano e della chitarra, ha avuto dalla sua anche un voce con il carattere tremante, ma, nello stesso tempo, potente, incisiva e perfetta nella dizione. Proveniente da Siboney, nell'oriente cubano, come altri grandi suoi colleghi a partire da Ibrahim Ferrer, raccoglie l'eredità e la musicalità di questa zona di Cuba. Siboney è stata l'ispirazione per il maestro Ernesto Lecuona, un'altra eccelsa figura della la musica cubana, che ha scritto, negli anni venti, l'omonima e famosissima canzone. Il successo internazionale per Compay è arrivato ormai in età avanzata, ma questo non è stato un ostacolo per l'arzillo veterano cubano. Infatti è riuscito, negli ultimi, anni di vita a fare tournée in tutto il mondo, come ambasciatore del "Son" cubano a livello internazionale.
Il doppio CD - La raccolta qui proposta include delle registrazioni originali fatte in Cuba che vanno dall' "età dell'oro" fino ai tempi più recenti. Chan chan è il pezzo che da il nome all'album e che inizia la grande avventura del Buena Vista. Si tratta di una canzone semplice, ma di un effetto portentoso, tanto che il suo successo è stato planetario. Parla di due personaggi, due soggetti immaginari della tradizione popolare cubana, due innamorati che vivono con intensità il loro sentimento, ma, contemporaneamente, un po' litigano e si lasciano andare a piccoli screzi. Chan Chan e Juanica vanno in spiaggia per prendere la sabbia necessaria a costruire la loro povera casa. Juanica si muove però in modo sensuale, ancheggiando nel cammino. Anche la maniera con cui ella agita il setaccio (“jibe“) infastidisce, ingelosisce e provoca pena al povero Chan Chan. In una intervista Compay Segundo dice testualmente: “Io non ho composto Chan Chan. L’ho sognata. Io sogno la musica. A volte mi sveglio con una melodia in testa, sento gli strumenti in modo molto chiaro. Allora guardo fuori dal balcone e non vedo nessuno, ma sento la musica come se fosse suonata in strada. Non so cosa fosse. Un giorno mi sono svegliato sentendo quelle quattro note, quei quattro accordi, allora ho messo giù un testo ispirato alla mia infanzia". Ne è uscita, infatti, dalla vena poetica e creativa di Compay, un pezzo di grande ipnotismo, basato su quattro accordi, ma estremamente efficace nella sua resa limpida e straordinaria. Un testo semplice però di una poesia popolare che non smette di stupire...