Tempo di cambiare - Hugh Montefiore
Un libro interessante che prende in considerazione le tematiche ecologiche dal punto di vista del cristianesimo. Hugh Montefiore, vescovo di Birmingham, da sempre ha mostrato attenzione a questi problemi, dapprima senza molto seguito nell’ambito della Chiesa, ora la riflessione è maturata e anche tanti cristiani si stanno rendendo conto del ruolo importante nella salvaguardia del creato. Il testo mi ha colpito favorevolmente per l’esposizione ance intermini scientifici della crisi ambientale. Inoltre ci sono anche numerosi suggerimenti pratici, insomma un libro che invita all’azione.
Come precisa l’autore, la Bibbia non è un testo sull’ambiente, tuttavia i passi biblici scelti sono pertinenti e invitano alla riflessione.
Il titolo, “tempo di cambiare” vuole invitare i credenti a risvegliare interesse per il creato invitandoli ad essere in prima linea nella lotta per la salvezza dell’ambiente e, forse, anche della stessa esistenza della vita sulla terra.Quindi lo scopo dell’opera è proprio quello di incitare le persone all’impegno e all’azione per il rispetto della natura. Naturalmente, in origine, quando i libri della Bibbia furono scritti, non esisteva alcuna crisi ambientale. Tuttavia, il messaggio morale e spirituale delle letture bibliche è applicabile all’ ambiente odierno come lo fu alle situazioni alle quali via via era rivolto. L’autore sottolinea che “l’umanità probabilmente sta affrontando la crisi più grave della sua storia, e che, se non si agirà con maggiore decisione, quella crisi si trasformerà in una catastrofe”Sempre dalle sue riflessioni Montefiore afferma che, da quando l’uomo è divenuto consapevole dei pericoli derivanti dal cattivo trattamento dell’ambiente, la chiesa non ha svolto un ruolo di primo piano. Tutto questo deve cambiare. “Non soltanto è urgente sensibilizzare il cuore di ciascuno al rispetto dell’ambiente, ma i fedeli devono anche conoscere le cause principali che lo mettono in pericolo.” Il messaggio morale di Cristo non trattò in modo specifico di argomenti come la pioggia acida, il surriscaldamento del globo, lo strato dell’ozono e altri problemi ambientali. In quel tempo non c’era nulla da predicare su tali questioni.
Gesù predico la salvezza, e ciò significa, per l’autore “salvarci dagli effetti della nostra follia e dei nostri peccati.”
La legge religiosa, di Dio, si manifesta, infatti negli atteggiamenti e nei comportamenti degli individui e della società.
Allora interferire, violare, impedire i processi naturali, significa ostacolare la legge sovrana di Dio.
“Significa sostituire al governo di Dio l’egoistico predominio dell’umanità”.
Quindi annunciare il Regno di Dio, per il cristiano, significa anche difendere e amare il creato. Interessanti sono al termine del libro i “Dieci Comandamenti Ambientali".
Una riproposta di uno scritto dell’autore risalente al 1971, oggi più che mai pertinente alla realtà. 1. Io sono il Signore tuo Dio: non avrai altri dei all’infuori di me. 2. Non ti farai idolo né immagine alcuna, come può essere il prodotto nazionale lordo, o possedimenti e ricchezze, sia in alto nei cieli, sia in basso sulla terra, o nelle acque sotto terra. 3. Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, invocando il suo nome ma ignorando la sua legge spirituale. 4. Ricordati di tenere da parte un giorno settimanale per fare vera festa, o sarai annoiato a morte nell’era tecnologica che stai creando. 5. Onora tuo padre e tua madre, ma non cercare di prolungare la loro vita naturale tanto da renderli infelici. 6. Non uccidere le generazioni future con l’odierna avidità. 7. Non commettere adulterio generando più figli di quanto sia nel tuo diritto. 8. Non rubare l’eredità che spetta ai posteri. 9. Non pronunciare falsa testimonianza contro i fratelli d’oltremare, mentendo a te stesso sulla misura del loro bisogno. 10. Non desiderare un sempre più elevato tenore di vita.
Sono utilissime indicazione e riflessioni che sottendono una serie di atteggiamenti nei confronti di moltissime problematiche ecologiche.
C’è una piccola variazione rispetto ai comandamenti tradizionali dove gli ultimi due, riferiti al desiderio, sono unificati nel decimo. Considerazioni di grande attualità che devono sollecitare veramente tutti a un cambiamento.