Gli OGM possono risolvere il problema della fame nel mondo?
Questa problematica è molto dibattuta, in ambito agricolo, spesso con scontri accesi tra sostenitori e contrari.
Per avere un’idea perlomeno equilibrata della questione bisogna, a mio avviso, bisogna evitare gli eccessi opposti: da una parte l’oscurantismo e dall’altra il determinismo. Il primo blocca il giusto avanzamento della scienza che non deve essere fermata per ragioni ideologiche, il secondo invece risponde all’assioma che ciò che tecnicamente è possibile è anche lecito, senza una valutazione umana ed etica. Quindi è opportuno procedere con una razionalità illuminata, senza nessun pregiudizio, ma con la consapevolezza di possibili rischi. Per quanto riguarda il problema della fame nel mondo gli OGM sembrerebbero una soluzione facile: “produciamo di più e sfamiamo tutti …” Ma non è così semplicistico il ragionamento, ci sono fattori più complessi da analizzare. Attualmente il problema maggiore è proprio l'ingiusta distribuzione delle risorse e non tanto la scarsa capacità di produrre. I paesi “sviluppati” producono in eccesso, infatti a volte si muore per troppo cibo o per una alimentazione errata. Per ragioni di mercato addirittura si arriva a eliminare delle derrate di alimenti. Mentre i paesi sottosviluppati rimangono tali soprattutto per politiche disastrose, per debito estero, per guerre, per la sottrazione di risorse disponibili da parte di paesi egemoni. Dal rapporto annuale 2009 dell'International Service for The Acquisition of Agri-biotech Applications" (ISAAA) è emerso che il numero più alto di persone che soffrono la fame, è stato raggiunto proprio nell'anno in cui si è avuto un forte aumento delle colture Ogm nei paesi in via di sviluppo.
Non è credibile, inoltre, sostenere che sia possibile risolvere il problema della fame nel mondo con il sistema attuale dei brevetti. Solo i grandi gruppi hanno la possibilità di mettere le mani sulle abilitazioni esclusive in campo di genetica. Per gli agricoltori del Sud del mondo è molto difficile acquistare un brevetto, perché i costi sono inaccessibili. Questo comporta che i grandi leader del settore, i “giganti del biotech”, aggiungano un ulteriore fattore di sfruttamento alle condizioni già pesanti in cui si dibattono le economie più povere del pianeta. Fame nel mondo?
Allora le cause effettive non sono collegabili a problemi produttivi, ma a motivazioni soprattutto di natura sociale e istituzionale.
La soluzione più grande per l’umanità sarebbe quella di sostenere un modello di sviluppo economico e agroalimentare dove al centro ci sia solo il bene dell’uomo e non altri interessi, ma questo è utopia ...