L'arte di amare
Un libretto che si può leggere agilmente.
Il suo intento è spiegare come la facoltà d'amare non è acquisita naturalmente dalle persone, non è una funzione innata, ma debba essere imparata, attraverso una comunicazione leale e sincera.
INNAMORAMENTO E AMORE
Premessa indispensabile, che emerge da questa lettura, è distinguere bene ciò che è l'amore da ciò che è innamoramento. Le due realtà spesso si rincorrono e si confondono ma sono nettamente distinte e di natura diversa.
L'innamoramento è un fenomeno affettivo in cui un individuo proietta sogni ed aspettative in un altro. È un fenomeno, cioè che "capita" al soggetto, indipendentemente dalla sua volontà.
L'amore è invece una realtà pienamente umana (di tutta la persona e non solo di una sua componente) che si esprime solo con un atto libero, cioè cosciente e volontario. Si può esprimere come un orientamento del carattere che orienta la persona nei rapporti col mondo, un atteggiamento universale verso tutta la realtà. È, come dice Fromm, un'arte che si acquisisce attraverso la maturazione della persona e l'esercizio delle sue facoltà umane.
AMORE e CONSUMO
Fromm sostiene, con questo libro, come l'attuale società fornisca palliativi e surrogati al sentimento d'amore che si sposta nel consumare. Oggi essere felici vuol dire divertirsi e divertirsi significa consumare; consumare è scambiare, barattare, comprare e vendere tutto quello che si pensa utile ai nostri bisogni. In questo modo l'amore come soddisfazione reciproca, solo come rifugio alla solitudine, diventa la forma della disintegrazione dell'amore nella società occidentale moderna, la patologia dell'amore.
Fromm avverte che l'amore è possibile solo se due persone comunicano con il loro essere profondo, sentendo loro stessi, nell'esperienza di rapporto, la vitalità e la forza dell'amore: l'amore sentito così è una sfida continua che spinge a sviluppare la propria personalità; paradossalmente l'amore ci libera, non è possesso o costrizione ma la costruzione di una unità che consente di restare due.
AMORE ESPRESSIONE DI MATURITA' UMANA
Il carattere attivo dell'amore, secondo questo testo, diviene evidente nel fatto che si fonda sempre su certi elementi comuni a tutte le forme d'amore.
Questi sono:
"premura (o cura),
responsabilità,
rispetto
conoscenza".
L'amore è premura, questo lo si vede soprattutto nel rapporto della madre per il bambino. "Amore è interesse attivo per la vita e la crescita di ciò che amiamo" . Là dove manca questo interesse, non esiste amore.
Cura e interesse implicano un altro aspetto dell'amore: quello della responsabilità. Essere "responsabile", per Fromm, significa essere pronti e capaci di "rispondere". La persona che ama si sente responsabile dei suoi simili, così come si sente responsabile di sé stesso.
La responsabilità potrebbe facilmente deteriorarsi nel dominio e nel senso di possesso, se non fosse per una terza componente dell'amore: il rispetto. Rispetto non è timore né terrore; esso denota, nel vero senso della parola (respicere = guardare), la capacità di vedere una persona com'è, di conoscerne la vera individualità.
Non è possibile, infine, rispettare una persona senza conoscerla: la cura e la responsabilità sarebbero cieche, se non fossero guidate dalla conoscenza.
CONSIDERAZIONI
Il libro scritto da Fromm nel 1956, divenuto subito un grande successo, a distanza di moltissimi anni lo trovo ancora attuale.
Amare, per Fromm, è "prendere parte" e non "lasciarsi prendere"; è un esercizio di pazienza come il continuare a rialzarsi di un bambino che sta imparando a camminare.
"L'arte di amare" non è quindi un prontuario che illustra stratagemmi sentimentali ed erotici ma un invito a vedere e superare gli ostacoli che impediscono lo sviluppo del sentimento amoroso in amore vero.
Un aiuto quindi a lavorare su se stessi per scoprire il nostro talento ed essere come artisti. Ecco qui il senso della parola "arte" nel titolo di questa opera.
Il libro mi ha insegnato, inoltre, che per amare, bisogna imparare prima a pazientare, ad accettare l'altro e rispettarlo.
Un'altra cosa importante, che ho raccolto, poi è avere fiducia in se stessi (autostima) perché in fondo è nel rapporto con il proprio sé che si sviluppa il rapporto con il prossimo.
Non per niente un detto cristiano presente anche in altre religioni ci dice "Ama il prossimo tuo come te stesso".
Allora il mio augurio per tutti è di fare una lettura utile di questo testo, cercando di dare forza all'idea centrale che, mi pare, si possa riassumere così: "diventando saggi e cambiando noi stessi, cambiamo e facciamo saggio il mondo".