Gian Lorenzo Bernini e la sua bottega: il monumento funebre di papa Alessandro VII in Vaticano
Papa Alessandro VII commissionò la tomba a Gian Lorenzo Bernini cinque mesi dopo la sua elezione, ma al momento della morte, sopraggiunta il 22 maggio 1667, l’opera non era stata neppure iniziata.
Il progetto, passato nelle mani del suo successore Clemente IX, fu iniziato solo nel 1672 durante il regno di Clemente X per concludersi nel 1678 sotto papa Innocenzo XI, dopo circa 12 anni dalla morte di Alessandro VII. Quando iniziarono i lavori, Bernini – che aveva 74 anni e solo raramente lavorava il marmo con le proprie mani – decise di affidare l’intera esecuzione ai suoi più fidati collaboratori, ai quali aveva già fornito i disegni e i modelli in terracotta da utilizzare per raggiungere l’ambito effetto finale. Il Monumento funerario, situato nella Basilica di San Pietro in Vaticano, rappresenta una delle opere più significative e suggestive del periodo barocco. Frutto di un’amplissima collaborazione della bottega, il monumento può annoverarsi tra i più interessanti successi raggiunti dal team di Bernini che mantenne per sé solo il complesso progetto ideativo e il ruolo di supervisore ai lavori. Questa imponente scultura non solo celebra la memoria del pontefice, ma racchiude anche simbolismi e dettagli sorprendenti, con uno dei protagonisti indiscussi che attira l'attenzione: lo scheletro tridimensionale della Morte. L'opera di Bernini cattura lo sguardo dei visitatori per la sua rappresentazione inaspettatamente vivace e persino ironica della Morte. Lo scheletro, rappresentato in modo quasi realistico e dorato, si districa da un drappo-scenario, cercando di sollevarsi con una certa teatralità. Questa personificazione della morte nel contesto barocco è notevolmente diversa dai tradizionali e macabri scheletri medievali, infondendo un'atmosfera più leggera e persino intrigante. Una delle caratteristiche più emblematiche è la presenza di una clessidra nella mano destra della Morte, simboleggiante il flusso inesorabile del tempo che scorre fino al momento del trapasso. Questo elemento è integrato in una scenografia che include anche una porta preesistente al monumento, selezionata da Bernini stesso per arricchire la potenza visiva della rappresentazione. La reinterpretazione della figura di Thanatos, la personificazione greca della morte, è evidente nell'opera di Bernini, trasmettendo un senso di sorpresa e drammaticità nel sollevare il sipario che copre lo scheletro. Il monumento suscita da secoli l'ammirazione di visitatori e studiosi, attirati dalla maestria di Bernini nel dare vita a un simbolo così potente e provocatorio. Lo scheletro tridimensionale, con la sua doratura, potrebbe anche alludere al fatto che persino la morte rende omaggio alla grandezza e alla gloria del Papa. La composizione del monumento si completa con la figura di papa Alessandro VII, raffigurato in preghiera, simboleggiante la transizione dall'effimero mondo terreno all'eternità celeste. Questa rappresentazione di Bernini aiuta a superare il confine tra la vita terrena transitoria e l'aldilà eterno, invitando gli spettatori a riflettere sulla natura transitoria e fugace dell'esistenza umana. Tuttavia, l'opera ha subito delle modifiche nel corso del tempo. Quando la tomba fu rivelata al pubblico nel 1678, il papa Innocenzo XI chiese che il seno nudo della figura della Verità, concepita da Bernini, fosse coperto. Questa censura fu eseguita da Filippo Carcani, con l'aggiunta di un manto bronzeo, successivamente colorato per imitare il marmo di Carrara. Fortunatamente, questa censura non ha compromesso la bellezza e la generosità del monumento, preservando la figura della Carità nella sua integrità e splendore. Il Monumento funerario di papa Alessandro VII rimane una testimonianza straordinaria dell'arte barocca, in grado di affascinare e provocare riflessioni anche secoli dopo la sua creazione. La sua complessità artistica e simbolica continua ad essere un'opera di grande interesse per chiunque lo osservi, offrendo una visione straordinaria dell'arte e della rappresentazione della vita e della morte nell'arte barocca.
Galleria fotografica (5 immagini)