La Cappella dei Magi nella Basilica di San Petronio a Bologna
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Per una raffigurazione del profeta Maometto all’inferno, opera che si trova all’interno della Cappella dei Re Magi, a sinistra della navata centrale, la basilica di San Petronio è sottoposta a uno stringente regime di sorveglianza, con militari e polizia a controllare ogni ingresso. L’autore degli affreschi è Giovanni da Modena, che intorno al 1410, dipinse gli episodi della vita di San Petronio sulla parete di fondo. Mentre sulle pareti di destra e di sinistra raffigurò, rispettivamente, le storie dei Re Magi e il Giudizio Universale. Proprio nella sezione bassa del Giudizio Universale, è stato rappresentato l’inferno di ispirazione dantesca, con una grande figura di Lucifero e il profeta Maometto avvolto dalle fiamme.
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Dante Alighieri infatti aveva inserito il profeta nel ventottesimo canto dell’Inferno insieme ai "seminatori di discordie”. Si tratta di un imponente affresco dell’Inferno, dipinto secondo il gusto tardogotico seguendo i canoni della Divina Commedia. In un angolo c’è anche Maometto, con il supplizio che l’Alighieri gli ha inflitto: nel canto XXVIII lo colloca nella bolgia degli eretici. E’ un «seminator di scandalo e scisma» per avere diviso le religioni, condannato a essere squarciato dalla testa ai piedi. Lo attende per l’eternità una «dolente strada» lungo la quale le ferite si rimarginano, per tornare a venire inferte dalla spada di un demone.
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Quando agli inizi del 1400 Giovanni da Modena dipinse quest’opera nella Cappella Bolognini di San Petronio non poteva immaginare che su quella scena si sarebbero concentrate le attenzioni di Al Qaeda e dei fondamentalisti che vivono nel nostro Paese.