Monte Lesima

Pubblicato il da ricarolricecitocororo - il mio canto libero

Sono sempre stato affascinato dalla cima del monte Lesima che, con il suo pallone bianco, svetta sulle colline e le vallate piacentine. Con i suoi 1724 metri è la massima elevazione del bacino del Trebbia, al confine con l’Oltrepò Pavese. Si tratta di una delle vette più alte dell’Appennino Piacentino e, probabilmente, la più facilmente riconoscibile, per l’enorme pallone bianco a protezione di un radiofaro dell’Aviazione Civile. La leggenda fa risalire il toponimo Lesima ad Annibale: quando, ai tempi della battaglia del Trebbia, il generale cartaginese, volendo orientarsi, salì sulla cima del monte, riportò una ferita alla mano: “lesa manus”, da cui deriva Lesima. Dalla sua sommità è possibile, nelle giornate limpide, spingere la vista fino al Mar Ligure, distante solamente una quarantina di chilometri in linea d’aria, ma, soprattutto, abbracciare con lo sguardo l’intero sviluppo di una delle più belle e selvagge valli piacentine, la val Boreca, e la lunga teoria di rilievi che le fanno da corona.

COME ARRIVARE AL MONTE LESIMA

La salita più semplice alla vetta, è quella sul versante da Brallo di Pregola, dove bisogna immettersi sulla strada provinciale 88 per raggiungere l’imboccatura del percorso, riservato ai mezzi autorizzati dell’aviazione, che è transennato. In questo punto si può parcheggiare e superare la sbarra per proseguire sull’ultimo tratto, di circa 2 chilometri, transitabile a piedi oppure per i più temerari, con la MTB o la bicicletta da corsa.

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