Il cardinale Konrad Krajewski a Piacenza: sono venuto a portare l'abbraccio del Papa

Pubblicato il da ricarolricecitocororo - il mio canto libero

Il cardinale Konrad Krajewski ha presieduto le esequie del vescovo piacentino Mons. Giorgio Corbellini e ha realizzato il desiderio di Papa Francesco che, nella tarda serata del 15 novembre a Roma, lo ha pregato di recarsi, il giorno dopo, nella cattedrale di Piacenza a portare il suo abbraccio ai parenti di don Giorgio, così familiarmente chiamato dal pontefice.

Mons. Konrad ha affermato che, tramite la sua persona, il Santo Padre ha voluto essere presente e vicino ai familiari:

“Papa Francesco sta con noi, prega con noi e ci dona la sua benedizione”.

Konrad, 56 anni, elemosiniere di Sua Santità dal 2013, è stato creato cardinale nel 2018. In quell’occasione ha dichiarato: “Questa porpora è per i poveri”. Infatti il suo impegno per gli ultimi del vangelo è sempre stato al centro della sua attività.

La vita dell’elemosiniere del Papa è fatta di è fatta di continue uscite serali con la sua Fiat Qubo, insieme alla piccola squadra di quattro fidate guardie svizzere, per portare beni di conforto, pasti, coperte, sacchi a pelo, ombrelli e qualsiasi altra cosa possa essere di aiuto ai senzatetto di Roma, nelle stazioni, nelle piazze e nelle vie del centro e delle borgate.

Uomo abituato ad agire, Konrad, anche qui a Piacenza, ha mostrato il suo carattere schivo ad ogni intervista, ma fatto di essenzialità come quella dell’abbraccio ai parenti di mons. Corbellini.

Le innovazioni in Vaticano sul terreno della carità frutto del lavoro del cardinale, sempre per conto del Papa, non si contano. Tra le altre cose Krajewski ha fatto costruire bagni, docce e barberia e un dormitorio per i senzatetto in Vaticano.

Di recente il suo impegno per i migranti che lavorano nelle campagne di San Severo e Rignano Garganico in Puglia, dove ha fatto in modo di risolvere il problema della residenza e dei documenti a tante persone senza nessuna tutela.

L’elemosiniere aveva fatto una promessa a questi lavoratori dicendo:

“Voi dovete avere i documenti, perché vi danno la dignità e vi rendono autonomi. Vi aiuteremo”.

Così è stato! Konrad, uomo di parola, è riuscito a far firmare un protocollo tra la Diocesi e l’Amministrazione comunale, proprio per risolvere il problema della residenza. Infatti senza residenza non è possibile avere un contratto di lavoro, affittare una casa, accedere a molti servizi, per sé e la famiglia.

Il provvedimento del primo “decreto sicurezza” ha fatto finire migliaia di immigrati nell'irregolarità, ma, dalla collaborazione tra Comune e Chiesa locale di san Severo e grazie all’impegno dell’elemosiniere del Papa, è venuta una prima risposta che potrebbe essere replicata anche da altre parti e che riguarda, non solo gli immigrati, tutti i "senza casa", privi di residenza.

Con tag Chiesa, Società

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