Duomo di Fidenza: una pietra che parla
La cattedrale di Fidenza, eccezionale dal punto per la ricchezza dei bassorilievi in stile romanico, è dedicata a S. Donnino Martire, patrono della stessa città. E’ stata progettata da Benedetto Antelami e realizzata dai suoi allievi tra il XI e il XII secolo. La facciata è un palcoscenico di sculture di grande livello esecutivo che, come piccole vignette di un immenso fumetto, raccontano la storia in maniera minuziosa. Di qui passava la via francigena detta anche “via Romea” che conduceva i pellegrini dall’Europa occidentale a Roma, attraverso un percorso obbligato per molti borghi che ospitavano edifici sacri di grande importanza. Questo perché il devoto, prima di arrivare alla Città Santa, doveva acquisire una sorta di “merito” ottenuto percorrendo la strada in totale pentimento e preghiera. Per questo motivo Fidenza da "praefectura", cioè centro di amministrazione di affari romani, divenne "municipium", città fiorente, come testimoniano i ritrovamenti di numerosissimi reperti preziosi, quali monete, mosaici, ceramiche.
Qui è vissuto ed è morto San Donnino, dopo essere stato martirizzato per il suo credo cristiano. Egli era un “cubiculario” dell’Imperatore Massimiano Erculeo, che altri non era che il suo personalissimo “maggiordomo”. Questo lavoro, che veniva conferito solo ai nobili, perché si accompagnava la personalità massima, era di grandissima importanza e responsabilità, perché era compito arduo occuparsi di abiti, mobili e carrozze per la corona, che non ammetteva errori.
Ma il destino condusse Donnino a convertirsi al Cristianesimo contro il volere dell’Imperatore che non solo lo cacciò dalla sua funzione, ma lo inseguì fino al fiume Stirane per decapitarlo.
Sul portale della Cattedrale viene rappresentato il culmine della sua vita, il sacrificio per Gesù, il taglio della testa che avvenne nel 293 d.C. sulla riva sinistra del torrente Stirone, laddove oggi sorge un ponte romano. Quando il santo venne abbandonato ormai privo di vita accadde un miracolo che viene ben ricordato nei bassorilievi della facciata. Improvvisamente il corpo, con la propria testa in mano, si alzò e camminò attraversando il corso d'acqua!
Una volta giunto sull'altra riva si sarebbe coricato e, lasciato il corpo, l'anima sarebbe salita in cielo condotta dagli Angeli. La sua tomba venne ritrovata forse da Carlo Magno dopo una serie di coincidenze ed eventi inspiegabili che avrebbero confermato la santità delle reliquie.
Il luogo divenne ben presto sacro e fu visitato da molti pellegrini giunti da tutta Italia. Questo obbligò la comunità a dover edificare un santuario. Da sempre il turismo porta soldi e non passò molto tempo finché lì attorno vi nacque un vero e proprio borgo, chiamato S. Donnino, che fu il vero nome di Fidenza fino al 1927, anno in cui la città divenne "Fidentia" solo perché alcuni scavi archeologici avrebbero confermato che quella era l’ubicazione di un’antica città romana perduta. Oggi il corpo riposa in un’arca all'interno della cripta del Duomo, la parte più antica della Chiesa, probabilmente parte del primo santuario del borgo.
La chiesa ha pianta rettangolare, distribuita su tre navate. E' interamente edificata con marmo rosa. L’esterno è ricco di ogni sorta di immagini in stile romanico, dagli animali più mostruosi e fantastici ai personaggi più significativi. E’ impossibile non alzare lo sguardo alla ricerca di un’interpretazione. Infatti, oltre alla storia del nostro protagonista, la facciata è ricca anche delle storie dell’Antico e del Nuovo Testamento, con cavalieri, eroi mitologici, storie di Maria e degli altri Apostoli. Non mancano figure come Carlo Magno, lo scopritore del corpo del santo e Giovanni Pallavicino il benefattore della cattedrale.
La chiesa ha pianta rettangolare, distribuita su tre navate. E' interamente edificata con marmo rosa. L’esterno è ricco di ogni sorta di immagini in stile romanico, dagli animali più mostruosi e fantastici ai personaggi più significativi. E’ impossibile non alzare lo sguardo alla ricerca di un’interpretazione. Infatti, oltre alla storia del nostro protagonista, la facciata è ricca anche delle storie dell’Antico e del Nuovo Testamento, con cavalieri, eroi mitologici, storie di Maria e degli altri Apostoli. Non mancano figure come Carlo Magno, lo scopritore del corpo del santo e Giovanni Pallavicino il benefattore della cattedrale.
Il leone dava un senso di protezione ed allo stesso tempo sapeva leggere nell'anima e poteva decidere se far entrare il pellegrino in un luogo sacro oppure no. Essi ricordano proprio le sfingi egizie che stavano a protezione delle tombe dei faraoni. Il leone è dunque un simbolo molto più antico dello stesso Cristianesimo. Nel duomo di Fidenza queste nobili fiere, oltre a non riposare, guardano l’uno in senso opposto all'altro, questa caratteristica li accomuna ancora di più alle sfingi, perché esse stesse venivano posizionate l’una con il volto opposto all'altra, l’una che guardava il sorgere del sole e l’altra che ne ammirava il tramonto. I leoni, sempre considerati metafora del sole ne osservano ogni giorno da secoli la sua nascita e la sua dipartita.
Gli altri due portali sono affiancati da due arieti e due figure umane o telamoni. L’ariete, anch'esso legato al culto egizio per il dio-ariete, è la figura di Marte, la guerra, la potenza assoluta, la forza sessuale, perfetta e sempre giovane. I telamoni, di cui spesso ne abbiamo uno giovane e l'altro anziano, sono la metafora del tempo, dell'anno che è passato che porta saggezza verso quello che verrà. Essi identificano anche l'umanità intera che con grande fatica sorreggono le colonne del mondo.
Leoni, arieti e uomini. Da che porta vorresti entrare? Quello dell’umiltà, quello della nobiltà o quello della forza? Tutto ciò a condizione che i guardiani delle porte ti permettano di entrare...
Fidenza - Il Duomo di San Donnino