Pedofilia e pedopornografia, bullismo, cyber-bullismo, sexting: le alleanze possono aiutare a contrastarli.

È il tema della serata di venerdì 21 giugno 2019 al Teatro President di Piacenza che ha visto protagonista don Fortunato Di Noto, parroco e presidente dell’Associazione Meter onlus contro la pedofilia e a tutela dell’infanzia.
L’incontro è stato patrocinato dal Comune di Piacenza e promosso dal Comitato “Difendiamo i nostri figli” insieme a Il Nuovo Giornale con la collaborazione della parrocchia della Santissima Trinità e l’Unione dei Giuristi Cattolici.
Alla giornalista Barbara Sartori il compito di moderare i vari interventi che sono iniziati con i saluti dell’Assessore Comunale ai Servizi Sociali Federica Sgorbati e del Vicequestore Vicario della Questura di Piacenza, Maria Elisa Mei.
“Non solo i social, ma anche i video giochi nascondono insidie per i minori” ha affermato il Sovrintendente Capo della Polizia Postale di Piacenza Pietro Vincini che ha dato il via alle testimonianze della serata. “Ci sono in rete - ha aggiunto l’ispettore postale - molti adescatori seriali che, presentandosi con false identità, cercano foto di minori e le ottengono con subdoli ricatti”.

“L’impegno è quindi quello di camminare tutti insieme e dare delle speranze” così ha esordito don Fortunato perché c’è bisogno di alleanze per sconfiggere il male che dilaga sempre più nella rete.
“Viviamo in un contesto - ha affermato don Di Noto - dove amiamo talmente tanto i bambini che li vogliamo subito adulti senza dar loro la possibilità di vivere la propria fanciullezza".
"Una bambina di otto anni in una rivista di moda può essere vestita come una donna provocante? - ha domandato - E ancora, come si può pensare di fare programmi televisivi dove i bambini cantano canzoni con frasi come “voglio fare l'amore con te”?
Per il sacerdote siciliano oggi la società vuole, senza rendersene conto, che i bambini siano adultizzati.
La riflessione di don Fortunato ha fatto comprendere come stiamo crescendo dei bambini adulti in miniatura perché non c’è né il tempo, né la voglia di tornare a fare i genitori, a dire dei no e a porre dei limiti e perché l’autorità viene oggi considerata quasi una forma di maltrattamento.
“Ma non dobbiamo rubare l’infanzia a questi bimbi”. È l’accorato appello del sacerdote che oggi vede in rete l’aumento di corporation di pedofili. Questi si nascondono sotto organizzazioni che, in nome di falso moralismo, affermano di voler far del bene ai bambini.
“Per il pedofilo - ha continuato don Di Noto - qualunque tipo di bambino è oggetto di godimento e basta una semplice fotografia con il costumino in rete perché il pedofilo vada alla ricerca del bimbo. C’è il seduttore affettuoso che colma l’assenza dei genitori, c’è quello introverso e quello sadico: il più pericoloso che desidera vedere soffrire fisicamente e psicologicamente il bambino”.
“Non vi immaginate quello che segnaliamo alle polizie di tutto il mondo - ha aggiunto don Fortunato - fa rabbrividire ed è veramente ripugnante”.
“Il pedofilo è colui che trova attrazione solo per i bambini prepuberi ed è una persona comune ben curata, integrata, - ha puntualizzato il presidente di Meter- un individuo normalissimo, insospettabile, vicino al bambino che riesce a carpirne la sua fiducia, fino a conquistarne in maniera totale la vita”.

Meter onlus, l’associazione fondata da don Di Noto, impegnata da 30 anni nel contrasto agli abusi sessuali sui minori, contro la pedofilia e la pedopornografia, ha denunciato soltanto nei primi 4 mesi del 2019 quasi 6 milioni (5.826.458) di foto e 102.630 video pedopornografici di inenarrabile contenuto. Rinvenuti nel web e nel deepweb, sono stati immediatamente segnalati a diverse Polizie del mondo e a numerosi Server Provider (chiedendo la reale collaborazione e cooperazione alle varie autorità delle rispettive nazioni) per un immediato intervento per stroncare questo traffico illecito di materiale dove rappresentano milioni di abusi sessuali già avvenuti sui minori. Il tutto è documentato. L’età dei bambini, che sono stati verificati, è tra i tre e i sette, dieci anni, in situazioni di schiavitù sessuale perpetrata e continuata. Quando parliamo di foto e video, è bene precisare - afferma il sito dell’associazione - che sono milioni i bambini abusati sessualmente, sia del passato che di recente.
Per don Fortunato: “I numeri esprimono la realtà degli abusi sui bambini che oggi più di ieri non può essere considerata marginale, ma una vera e propria emergenza globale. Fino a quando ci sarà qualcuno che abusa di un bambino la società, la Chiesa, e anche tutte le altre realtà religiose e non, devono impegnarsi in una rete comune affinché si rispettino i piccoli e i deboli”.