Tyrone Nigretti: FATTORE H

Pubblicato il da ricarolricecitocororo - il mio canto libero

Tyrone Nigretti: FATTORE H

In sintesi la vita e la storia dell'autore Tyrone Nigretti si evince molto bene dall'introduzione al libro.

Un'esistenza complessa fin dalla nascita
Una madre alcolizzata e tossicodipendente desidera un figlio, forse con la speranza di uscire dal tunnel della droga.
Un uomo fa perdere le sue tracce perché non vuole assumersi le sue responsabilità.
Un eroinomane malato di AIDS che entra ed esce dalla galera decide invece di fare da padre.
Un bambino nasce dopo cinque mesi e mezzo di gestazione e due settimane più tardi ha un ictus che lo costringerà sulla sedia a rotelle per sempre.
Vivono in una grande città, in un quartiere di periferia dove nessuno è pulito, e si finisce al gabbio per arrivare a fine mese.
Finzione?
No, è la vita di Tyrone Nigretti, un ventenne abbastanza incazzato che racconta la sua storia con la rabbia, l'ironia e la lucidità che ha dovuto sviluppare per difendersi dai pregiudizi e dalle discriminazioni che il mondo ancora riserva a chi, come lui, possiede il "fattore H".
H di handicap, ma anche di hip hop, la passione che gli ha salvato la vita, insegnandogli a rialzare sempre la testa e gridare:
"Ci sono!".
Il suo diario è una testimonianza disincantata sulla disabilità, ma anche il racconto struggente di un'adolescenza impossibile e delle difficoltà di crescere e diventare uomini.

La personalità dell'autore
Una intervista presa QGItalia di Luca Pierattini fa comprendere meglio la personalità dell'autore e il significato del libro.
Perché hai deciso di scrivere questo libro?
«E’ nato come uno sfogo, inizialmente avevo voglia di buttare lì le mie paranoie, poi ho capito che poteva essere l’occasione per riprendermi e far capire a tutti che si può avere una vita dignitosa anche se sei disabile».
Cosa ha significato per te l’hip hop?
«L’hip hop mi ha salvato.
Quando ero triste me lo sparavo nelle orecchie e capivo che anche chi non è disabile aveva le mie stesse paranoie.
E’ stata una scoperta, siamo tutti uguali e con le stesse crisi.
Ho smesso di sentirmi solo e ho trovato nella musica e nella scrittura un modo per gridare a tutti che c’ero anch’io.
Mischiare disabilità e hip hop è una chiave potente per far capire che tutti possono superare le loro difficoltà allo stesso modo».
L’artista e il tuo brano preferiti?
«Io ascolto per la maggior parte hip hop italiano perché questa musica serve capirla, se non comprendi le parole lo apprezzi solo a metà.
Se devo scegliere dico Fabri Fibra su tutti.
La sua Applausi per Fibra l’ho sentita subito mia.
Dopo averla ascoltata ho pensato “ti capisco e tu mi capisci”.
E’ stato un colpo al cuore».
Hai pubblicato il tuo primo libro e scrivi recensioni di artisti hip hop. Sei a un punto di svolta, adesso qual è il prossimo passo?
«Sto pensando già ad un secondo libro sulla legge di attrazione: credere in qualcosa ti permette di realizzarlo.
Io ci sono riuscito con Fattore H, adesso voglio ampliare questo concetto e cercare di farlo arrivare a tutti».

Da dove nasce Fattore H
Nella presentazione del libro la curatrice Paola Zukar ci racconta la sintonia tra lei e lo stesso Tyron.
"Una delle cose che per esempio ci accomunano è il senso, il significato e l'importanza che diamo alle parole.
Con le parole si fanno i libri, si fanno i dischi, si aprono nuove strade e, quando le si usano davvero bene, si modificano situazioni che necessitano di essere cambiate.
Le parole possono accelerare un processo di cambiamento già in atto o cominciarne uno nuovo.
Paola ha conosciuto Tyron grazie a Facebook, leggendo i suoi commenti intelligenti che apparivano qua e la sulle pagine degli artisti rap e ha compreso le grandi potenzialità del giovane.
Il modo di scrivere di Tyrone è molto forte ed è dedicato soprattutto a tutti quelli che sono stracolmi di certezze, di verità incontrovertibili.
Infatti Tyrone riesce sempre a far accendere qualche dubbio salutare.
"Oggi - dice sempre Paola Zukar- la gran moda tra i ragazzi dell'età di Tyrone è quella di fare i rapper: moltissimi, certamente non tutti, senza avere nulla da dire. Zero totale...
Tyrone invece è stracolmo di cose da dire e ha scelto di scriverle attraverso un libro perché gli viene bene e vuole provare a cambiare la situazione."
E' una grande dote la sua quella di riuscire a mettere su carta i suoi pensieri.
Troviamo in queste sue riflessioni e considerazioni il "potere catartico della parola".
Non rimane dunque che approfondire questo giovane autore che mette nelle parole molta rabbia, ma anche tanta autenticità senza ipocrisie e finzioni.
Ci ricorda ancora Paola Zakura:
"Qui c'è qualcosa che dovreste capire...giusto per parafrasare i Cypress Hill.
E, quando avrete finito il libro, qualcosa resterà, qualcosa si muoverà. Ve ne accorgerete senz'altro."
Un libro dunque che, a mio avviso, merita attenzione ed entra in maniera convincente nel panorama del mondo giovanile.

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