Curt Sachs: Storia degli strumenti musicali
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Questo libro, considerato un classico della musicologia, offre un'ampia panoramica degli strumenti e della loro evoluzione con la storia dei miti, delle tradizioni popolari di tutta l'umanità dalle epoche più remote ai nostri giorni.
L'autore
Nato a Berlino nel 1881 e morto a New York nel 1959, Curt Sachs è considerato il più grande etnomusicologo del secolo scorso.
Il suo insegnamento si e manifestato sia attraverso ricerche sul campo che lo hanno portato in tutti i paesi del mondo, sia attraverso l’insegnamento universitario a Berlino, alla Sorbona di Parigi, in molte grandi università americane, sia attraverso una miriade di pubblicazioni, molte delle quali d’importanza fondamentale.
E' stato l’esempio del grande studioso interdisciplinare, che alla sua ricerca apportava il conforto della storia dell’arte figurativa, delle scienze antropologiche e sociali, della mitologia, della glottologia.
Le sue opere più importanti sono:
Rythm and Tempo. A Study in Musical History (New York, 1953);
The Commonwealth of Art (New York, 1946);
The Rise of Music in Ancient World (New York, 1943; trad. it. La musica nel mondo antico);
Eine Weltgeschichte des Tanzes (Berlino, 1933; trad. it. Storia della danza, Il Saggiatore, Milano 1966).
Gli strumenti musicali e la vita umana
Gli strumenti musicali, la musica stessa, non nascono da un’esigenza estetica.
La loro origine va cercata in elementi molto più concreti, molto più legati alla vita quotidiana dell’uomo, talora alla stessa lotta per l’esistenza; e poi al culto, alla religione, alla magia.
Le pagine di Curt Sachs, che affrontano l’argomento dalle origini, nei vari punti del globo, e nelle varie fasi preistoriche e protostoriche, prendono in considerazione tutto l'uomo come creatura complessa, ma unitaria e immutabile
In questo testo Curt Sachs, con la sua impareggiabile sapienza, oltre che musicale, antropologica, etnografica e mitologica, ci dipinge un affascinante quadro delle origini.
Nei più vari contesti in cui le medesime condizioni, i medesimi problemi, le medesime aspirazioni, si riproducono costantemente, la musica non cessa di provocare stupore ed ammirazione.
La storia
Il libro s’addentra nelle grandi civiltà, a cominciare dalla Grecia e da Roma, fondamenti dell’Occidente.
Il Medioevo già vede i fari dell’indagine quasi tutti puntati sull’Europa.
Nasce a poco a poco un nuovo sistema musicale, unico e irriproducibile.
Gli strumenti sono figli in egual misura di circostanze pratiche e di esigenze genuinamente artistiche, sempre più trionfanti.
In questi capitoli, Sachs porta al culmine una delle sue più celebrate speciali-
tà di scrittore: far parlare le pitture, le miniature, le sculture, i rilievi, i capitelli, trasformandoli in fonti vive della nostra conoscenza.
Il Rinascimento e il Barocco vedono gli strumenti musicali assumere forme che resteranno definitive: li vedono diventare i nostri strumenti, quelli della nostra musica.
Qui, l’esposizione di Sachs ci consegna, oltre che la storia, la più completa classificazione di tutti gli strumenti, per culminare in quello che tutti li riassume nella sua unità: l’orchestra sinfonica.
Questo libro è quindi indispensabile a chiunque ami e voglia capire la musica dal tam tam ai nostri giorni, passando per lo stile classico e il Romanticismo.
La nascita degli strumenti musicali
Per capire l'importanza dello scritto mi soffermo sulle prime pagine del testo dove l'autore evidenzia l'origine mitologica dei più antichi strumenti.
"Jubal, il discendente di Caino, vien ricordato come «padre di tutti coloro che suonano l’arpa e l’organo».
A Pan si attribuisce l’invenzione della siringa (o flauto di Pan, appunto).
Mercurio è supposto d’aver escogitata la lira quando, un giorno, gli capitò di trovare un guscio di tartaruga lungo le rive del Nilo.
In seguito, al mito è stata sostituita la storia, e l’invenzione degli strumenti musicali non più attribuita a divinità ed eroi."
Tanto non è però bastato a far scomparire la pretesa di voler conoscere quale strumento sia stato creato per primo e l’attesa d’una risposta precisa.
Secondo Sachs questa curiosità di stendere una classifica di creazione degli strumenti musicali ricalca il frequente errore di attribuire attitudini e procedimenti logici moderni alI' uomo primitivo.
Il quale si può presumere fosse allora del tutto inconsapevole quando batteva i piedi sul terreno o colpiva in qualche maniera il suo corpo con le mani, che in quelle azioni si occultassero i germi che avrebbero condotto alla nascita dei primi strumenti musicali.
L'impulso motorio
Sachs introduce il suo testo, con un pensiero di grande interesse ed importanza in campo musicologico, sottolineando come l'uomo, con i suoi bisogni psicomotori è il primo e più significativo strumento musicale.
"Tutte le creature superiori esprimono emozioni e sentimenti col movimento, con gesti.
Solo l’uomo però appare capace di regolare e coordinare i suoi impulsi emozionali e i suoi gesti, egli soltanto è dotato d’una coscienza ritmica.
Quando abbia sperimentato lo stimolo e la soddisfazione che al ritmo conseguono, e così acquistata la consapevolezza di esso, allora non si saprà più trattenere dal muoversi e battere i piedi ritmicamente, dal danzare, dal batter le mani, dal colpirsi con le palme in varie parti del corpo.
La maggior parte dei moti dell’animo, degli impulsi emozionali, si esternano in maniere udibili.
Tuttavia è probabile che i primi uomini battessero i piedi ritmicamente e si percuotessero il corpo a palme aperte già molto prima d’acquistar coscienza del suono ritmicamente organizzato come fenomeno autonomo.
Perciò ancor più lungo deve essere stato il processo col quale essi giunsero, infine, a eseguire intenzionalmente quei gesti per ottenerne degli effetti ritmici e di conseguenza un accresciuto stimolo.
Da quei semplici gesti, essi seppero trarre effetti diversi: colpi soffocati con il cavo delle mani, schiocchi secchi e chiari con le palme aperte, percussione del suolo con la punta del piede o con il tallone, e percussione del proprio corpo in punti molli e carnosi o invece, e con dissimile suono, in parti più rigide e dure.
Tutte queste sfumature contribuirono alla nascita d’una vera musica prestrumentale."
Il libro di Sachs è quindi un'ottima base per affrontare lo studio della storia degli strumenti musicali. Un libro che attraversa le esperienze dell'umanità mettendo sempre in evidenza l'estro e la genialità dell'uomo.