Anna Lisa Russo: Toglietemi tutto ma non il sorriso
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Un libro edito da Mondadori del 2012.
La storia di Annalisa è veramente una di quelle da incorniciare e serbare nel cuore.
E' la vicenda di una ragazza nata a Montecatini il 16 marzo del 1978, che si è raccontata nel suo Blog personale.
Una esistenza segnata dal dolore e dalla sofferenza della malattia.
“avevo un lavoro che tutto sommato mi piaceva, un fidanzato fantastico conosciuto da soli sei mesi, tante amicizie meravigliose e un rapporto stupendo con la mia Mamy.
Ero in ottima forma fisica, facevo regolarmente sport ed ero corteggiatissima, coltivavo i miei hobbies, ridevo, mi divertivo, viaggiavo, sognavo, raccontavo la mia vita sul blog, facevo progetti e stavo bene: era decisamente un periodo positivo, tranquillo, sereno.
Poi, il 21 novembre 2008, mi hanno diagnosticato un tumore al seno.
Per oltre un anno ho lottato contro quel cancro cattivo, aggressivo, “vivace” (come lo definì poi il mio chirurgo), contro la “bestiaccia” come la chiamo io.
Ho fatto 11 cicli di chemio e due interventi.
Ho combattuto tanto, è vero, ho sofferto, ma ho anche raccontato e condiviso tutto e proprio grazie alla mia mamma, al mio fidanzato, alle mie amicizie, ai miei affetti e al mio blog, posso dire di avere avuto un grande aiuto.
Lo diceva anche Shakespeare: “Quando nel dolore si hanno compagni che lo condividono, l’animo può superare molte sofferenze.”
Anna Lisa ha affrontato la malattia senza piegarsi, continuando a coltivare le proprie passioni e a rincorrere i propri sogni, anche quando nel 2010 le sono state diagnosticate metastasi ai polmoni.
E' diventata apicoltrice insieme ad Andrea, l’amore della vita sposato il 15 agosto 2011 nella cappella dell’ospedale di Livorno e insieme hanno acquistato una baita nel bosco che avrebbero voluto trasformare in un bed and breakfast.
Anna Lisa ha finito di vivere e di lottare contro il suo male il 4 ottobre 2011.
In uno degli ultimi post del suo blog così si esprimeva:
“Sabato mi hanno fatto un'ecografia all'addome (solo perché io ho insistito come una pazza scatenata per farla, ma in realtà non ce n'era bisogno!).
Quello che è venuto fuori lo sapevamo già: ci sono delle allegre bestiacce che rompono le scatole al mio fegato e di conseguenza provocano dolore a me.
Ma adesso, pian pianino, stiamo trovando la dose giusta di morfina e altri antidolorifici, cosicché le bestiacce possono continuare a fare il loro porco comodo senza dare troppo fastidio a me!
Venerdì mi hanno concesso una mezza giornata d'aria, come i carcerati.
Un medico, un infermiere e un oss, mi hanno accompagnato a casa perché dovevo sbrigare alcune cose importanti.
Munita di ossigeno, morfina, sedia a rotelle ed entusiasmo, sono tornata a casa mia e Dio solo sa quanto è stato difficile per me poi venir via.
Ho voglia delle mie cose.
Ho voglia della mia gatta.
Ho voglia del mio lettone, del mio bagno, del caos sulla mia scrivania.
Voglio tornare a casa mia.
E voglio tornarci senza ossigeno, senza morfina, senza sedia a rotelle, ma con lo stesso entusiasmo.
Domenica era l'anniversario della morte di Ale (il fratello morto in un incidente sul lavoro): 11 anni.
Ogni anno la mamy ed io facevamo dire la Messa nella chiesa della parrocchia dove abbiamo abitato insieme a lui.
Eravamo sempre in tantissimi a ricordare Alessandro e, pur essendo un brutto giorno per me, diventava ogni anno un modo per ritrovare amici e parenti e per stare bene, sereni, nel ricordo di Ale e nella certezza che lui ci osserva e ci accompagna per mano nel nostro cammino.
Quest'anno, invece, la Messa l'ho presa qua, nella Chiesa dove mi sono sposata, seduta sulla sedia a rotelle e con la bombola dell'ossigeno insieme a me perché non mi ci posso staccare.
Posto diverso, Chiesa diversa, persone diverse, situazione diversa, ma sempre la stessa certezza: Ale è con me, magari un po' distratto, ma è accanto a me, mi osserva, mi guida e… quando può… interviene e mi assiste. Il nostro legame continua anche dopo questi undici anni di lontananza fisica.
Il reparto delle Cure Palliative dell'ospedale di Livorno continua ad essere sommerso
di lettere, pacchi, fiori, buste e sorprese. E il mio cuore continua a scoppiare di gioia per tutto ciò.
Ho voglia di uscire da qui.
Ho voglia di fare la luna di miele.
Ho voglia di andare a fare shopping.
Ho voglia di libertà.
Ho voglia di normalità."
Toglietemi tutto ma non il sorriso, è il libro testimonianza che racconta la sua vita attraverso le sue parole
Un testo che si legge d'un fiato e suscita un groppo alla gola per le intense emozioni che riesce a trasmettere.
Il testo raccoglie tutti i post del suo Blog con un prefazione del direttore della Stampa Mario Calabresi.
Anna staccato Lisa il suo blog (annastaccatolisa1.wordpress.com) rimane in rete, aperto per tutte quelle persone che hanno conosciuto Anna Lisa, realmente o attraverso le sue pagine web. Tutti sono stati “travolti” dalla voglia di combattere e di vivere di Anna Lisa ed in questo modo, chi ne sentirà il bisogno, potrà rileggere i suoi scritti e sentirsi meno solo …
Una poesia del mahatma Gandhi, che Anna Lisa teneva gelosamente nel suo portafoglio, riassume bene la sua personalità, il suo coraggio e la sua speranza.
Prendi un sorriso,
regalalo a chi non l'ha mai avuto.
Prendi un raggio di sole,
fallo volare là dove regna la notte.
Scopri una sorgente,
fa' bagnare chi vive nel fango.
Prendi una lacrima,
posala sul volto di chi non ha pianto.
Prendi il coraggio,
mettilo nell'animo di chi non sa lottare.
Scopri la vita,
raccontala a chi non sa capirla.
Prendi la speranza
e vivi nella sua luce.
Prendi la bontà
e donala a chi non sa donare.
Scopri l'amore
e fallo conoscere al mondo.