Il fiasco del maestro Chieco - Antonio Fogazzaro

Pubblicato il da ricarolricecitocororo - il mio canto libero

L'autore
Antonio Fogazzaro (1842 - 1911), grande scrittore e poeta italiano.
Dai sui scritti emerge sempre la sua impronta nel tratteggiare personaggi che suscitano passioni e forti contrasti.
La sua vita si svolge durante il processo di formazione dello stato unitario e Fogazzaro, cogliendo in pieno la situazione di crisi del periodo, ne diventa uno degli interpreti più significativi.
I suoi romanzi quindi trasmettono il senso di malessere dominante allora, ma però sono sempre animati da una vivace caratterizzazione di personaggi che rientrano nel vissuto popolare.

Il libro
Questo libro, che si legge velocemente, risente della sensibilità dell'autore nel rileggere il contesto sociale.
Ecco un esempio del suo modo di scrivere dall’incipit del libro:
"Rilessi nel vecchio quaderno, dove l’avevo trascritta molti anni addietro, questa sentenza di Lessing: “Lass dir eine Kleinigkeit nicht n’äher gegehen als sie werth ist” (Non lasciarti toccare da un’inerzia più ch’essa nol meriti). 
Alzai gli occhi e vidi la mia vita, vuota e amara per l’oblio di quelle parole sapienti. 
Anche lei, però! 
Sì, lei era stata troppo orgogliosa, troppo fiera; ma se io le avessi detto sorridendo: “Badi, le sue rose avevano questa spina, e mi ha punto qui e vi è rimasta”, ella avrebbe levata la spina e forse anche baciata la ferita. 
Invece io m’ero fitto in cuore, con una strana e crudele compiacenza, quella sua lieve allusione a un passato di

cui ero geloso. 
Il cuore aveva poi date parole acerbe che fecero stupore e offesa; l’amor proprio era entrato subito in mezzo, come naturale nemico di quell’altro amore, a reprimere ogni slancio generoso delle anime; e così, reciso dalla piccola spina un legame che pareva eterno, io non avevo più sposata donna Antonietta, la giovane vedova del tenente colonnello D’Embra di Challant".
La narrazione è caratterizzata dall’ ambientazione musicale, a cui fa seguito anche un brillante tono umoristico.
Questo particolare diventa l'aspetto più significativo del testo e ne diventa la connotazione più diffusa.
La sua lingua, riletta ora, fa sentire qualcosa di antico e fuori dal tempo, ma forse è proprio questa peculiarità che la rende piacevole.
Il testo è fondato su quattro racconti di stampo musicale.
Devo dire che il secondo “Un’idea di Ermes Torranza” mi è sembrato il più convincente e bello nella lettura.
Nel complesso un testo di valore che potrebbe essere interessante per i ragazzi. 

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