L'ultima lacrima - Stefano Benni

Pubblicato il da ricarolricecitocororo - il mio canto libero

Un testo interessante con venti racconti sull'oggi in Italia. 
Si tratta proprio come nella si evince dalla descrizione di: 
"Un carosello dei vizi dei vincitori, tutto il costume dell'Italia vincente e i suoi annessi, personaggi emergenti, politici rampanti, cantanti di successo, scrittori brillanti... "
Siamo di fronte ad una prosa e un modo di scrivere che colpisce molto in un momento come il nostro di difficili definizioni e di grandi incertezze.
Un’opera interessante con un sorriso amaro sulle vicende e le realtà dell’attualità italiana.
Una ventina di racconti che danno uno spaccato quanto mai veritiero dell’odierna società.
Viene analizzato il costume dell’Italia con i suoi personaggi.
L’ironia si tinge di estremo realismo affrontando le difficoltà che stiamo vivendo in questa situazione di crisi.

Il racconto che più mi ha colpito è fratello Bancomat che consiste in un dialogo fra il computer del Bancomat e un cliente, il signor Piero.
La situazione surreale mi è sembrata come una fiaba dove le creature non dotate di parola possono esprimersi e la macchina si rivela quanto mai “umana”. Ecco alcune battute che ci fanno comprendere lo stile del racconto.

BANCO DI SAN FRANCESCO
LO SPORTELLO E’ IN FUNZIONE.
BUONGIORNO SIGNOR PIERO
Buongiorno

OPERAZIONI CONSENTITE: SALDO, PRELIEVO, LISTA MOVIMENTI.
Vorrei fare un prelievo.

DIGITARE IL NUMERO DI CODICE.
Ecco qua… sei, tre, tre, due, uno.

OPERAZIONE IN, CORSO ATTENDERE PREGO.


Attendo, grazie

UN PO’ DI PAZIENZA, IL COMPUTER CENTRALE CON QUESTO CALDO E’ LENTO COME UN IPPOPOTAMO.
Capisco.

AHI, AHI,SIGNOR PIERO, ANDIAMO MALE.
Cosa succede?

LEI HA GIA’ RITIRATO TUTTI I SOLDI A SUA DISPOSIZIONE QUESTO MESE.
Davvero?

INOLTRE IL SUO CONTO E’ IN ROSSO.
Lo sapevo…

E ALLORA PERCHE’ HA INSERITO LA TESSERA?
Mah…sa, nella disperazione… contavo magari in un suo sbaglio.

NOI NON SBAGLIAMO MAI, SIGNOR PIERO.
Mi scuso infinitamente. Ma sa, per me è un periodaccio.

L’Autore Stefano Benni, scrittore e giornalista, esprime in maniera simpatica la nostra vita di ogni giorno alle prese con bancomat e carte di credito. Mi ha impressionato come la macchina più asettica, il computer del Bancomat,
non solo può comunicare con l’uomo fuori da ogni schema preordinato,
ma sa essere, come in questo caso, comprensivo e partecipe dei problemi della persona.
La situazione è surreale e sorprendente, mi ha divertito la felicità delle battute,
nelle quali si intrecciano termini tecnici ed espressioni di dialogo colloquiale.

 

Ho trovato interessanti gli intenti satirici dell’autore.
Infatti spesso si parla della “disumanità” delle macchine, in un mondo meccanizzato,
invece, Stefano Benni, contesta questo luogo comune e ci mostra che gli uomini sono,
a volte molto più disonesti della macchina che in questo racconta si presenta come colei che ricerca la giustizia.
Un racconto che merita, divertente, ma nello stesso tempo con una ironia pungente e amara.

 

 

Con tag Libri

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M
<br /> Adoro Benni. Bravo, hai scelto un brano spassosissimo<br /> <br /> <br />
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R
<br /> <br /> E' un grande scrittore che parla della nostra realtà!   Ciao<br /> <br /> <br /> <br />